Arte pubblica. Inaugurato al Giambellino "Cerutti", l'ultimo murale del progetto "Un nome in ogni quartiere"

Arte pubblica. Inaugurato al Giambellino "Cerutti", l'ultimo murale del progetto "Un nome in ogni quartiere"

L’inaugurazione, in via Gentile Bellini 8, si è svolta oggi alla presenza di rappresentanti dell’Amministrazione comunale

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Milano, 18 dicembre 2024 – Si chiama "Cerutti" il murale inaugurato oggi al Giambellino, in via Gentile Bellini 8, nell’ambito del progetto “Un   nome   in   ogni   quartiere”, ideato dall'Ufficio Arte negli Spazi Pubblici e Milano & Partners, agenzia di promozione della città, sotto la direzione di Marina Pugliese e con la curatela di Alice Cosmai.
 
L’opera, dell’illustratore e musicista Davide Toffolo, è stata realizzata sugli spazi del Centro di Aggregazione Giovanile (CAG) “Comunità del Giambellino” e in collaborazione con i ragazzi e le ragazze che frequentano il centro e gli educatori.
A luglio di quest’anno è stato attivato il laboratorio partecipativo al CAG "CD Giambellino", curato dagli educatori del centro e dall’organizzazione “Codici Ricerca Intervento”, già operativi con un gruppo di adolescenti del quartiere nell'ambito del progetto “Sentirsi a casa”. Nei lavori partecipativi si è esplorato il quartiere alla scoperta dei luoghi più significativi per ciascuno e per la realizzazione è stato ingaggiato l’artista del fumetto e performer Davide Toffolo, che ha visitato il quartiere guidato dal gruppo di lavoro locale per conoscere e ascoltare le voci del Giambellino, tema chiave che è stato riportato sull’opera murale inaugurato oggi.  
 
“Un nome in ogni quartiere” nasce nel 2022 per offrire ai diversi quartieri di Milano un'occasione di arte partecipativa creando delle opere landmark che rendano visibili le tante anime della città grazie alla creatività di artisti muralisti a partire dall'ascolto delle suggestioni da parte del territorio, collaborando con scuole, centri aggregativi, comitati di quartiere. Il progetto ha potuto contare anche sul contributo di Fondazione di Comunità Milano e Fondazione Claudio De Albertis, che negli anni hanno sostenuto circa la metà delle realizzazioni, di cui le ultime in corso nel 2024. 
 
"Il network che si sta creando con il progetto è un valore tanto importante quanto la realizzazione della singola operazione murale e restituisce pienamente l’identità di Milano, città intessuta di migliaia di realtà sociali, culturali, formative che sostengono, letteralmente, la vita nei quartieri, dal centro alla periferia - ha dichiarato l'assessore alla Cultura Tommaso Sacchi -. Il progetto ha la possibilità di far emergere una piccola parte di questa trama e ben rappresenta il tempo in cui viviamo e l’energia profusa nella città, soprattutto a sostegno dei più giovani".
 
“Sono contento che il drago bianco dia carattere al quartiere – afferma l’artista Toffolo –. È pur sempre il Drago del Giambellino, il Cerutti Gino, trasfigurato, ma per sempre lui. Puoi sentire la canzone di Gaber quando lo vedrai percorrendo la via Bellini, disegnato sulla parete cieca della scuola IC Nazario Sauro. Comunque, il drago era solo nascosto sotto l’intonaco della parete cieca della scuola, noi l’abbiamo liberato: un drago protettore degli abitanti, dei ragazzi di questo quartiere popolare. Così l’ho sognato e così Marc Gortana l’ha reso reale, in cinque giorni di ‘disegno libero’ su una parete di 25 metri per 12. È stata un’occasione per me per conoscere il lavoro sociale del CD Giambellino e i meravigliosi ragazzi che lo frequentano e che nelle fasi iniziali di creatività hanno partecipato attivamente fornendomi tanti stimoli che poi ho messo nel disegno”.
 
In questi anni il progetto ha coinvolto oltre 23 quartieri della città, lasciando il segno con altrettanti murales che hanno creato una interessante mappa della città visibile sul sito Yes Milano 
 
“Se ogni quartiere è differente per target, tradizioni, culture, il metodo di produzione per i murales è però simile in ogni territorio e ha come passaggio chiave, prima ancora dell’ingaggio artistico, l’incontro con la comunità locale e il lavoro di ascolto e ricerca insieme alle persone residenti nel quartiere – riporta la Direttrice del progetto Marina Pugliese –. Una volta individuata una superficie e messa a disposizione del progetto, dando preferenza a superfici di proprietà comunale, quindi con vocazione pubblica, passiamo ad identificare una realtà di produzione che sia in grado di occuparsi tanto dell’ingaggio territoriale quanto della realizzazione tecnica delle opere. Si avviano quindi dei momenti di incontro tra il producer individuato e, solitamente, il Municipio di riferimento per identificare la comunità disponibile per la realizzazione di laboratori creativi che forniranno idee e spunti per la costruzione del murale identitario”.  
 
"Cerutti" è il quarto murale che si inaugura nel 2024, dopo quelli di Greco, Vigentino e via Padova, con il contributo di Fondazione di Comunità Milano e Fondazione Claudio De Albertis. 
 
Greco
Un lungo filo che passa di mano in mano, ricorda il gioco dei bambini e unisce le diverse anime del quartiere Greco: le case, la chiesa, l’incontro tra le persone. È questo il murale realizzato in via Giovanni Rota, sul muro di cinta della scuola per l’Infanzia Sant’Anna e dell’oratorio della parrocchia San Martino. L'opera, dal titolo "Legami invisibili", è stata realizzata da Viola Gesmundo e dall’impresa culturale BePart con il supporto tecnico del colorificio Maxicolor di Melegnano e di Cromology Italia che ha riqualificato completamente il muro prima di colorarlo.
 
Vigentino
Le attività laboratoriali con il territorio hanno visto attivarsi un gruppo di lavoro con la cooperativa Animondo, che lavora con ragazzi e ragazze con disabilità ad alta funzionalità, e gli operatori della realtà agricola Soul Food Forest Farm: il gruppo di circa 20 utenti ha visitato i parchi Sud e Vettabbia di Milano, e mentre gli operatori hanno raccontato la biodiversità presente nei luoghi, i ragazzi e le ragazze hanno disegnato e descritto la loro ideale città verde. Il materiale è stato poi inoltrato al muralista identificato per l'intervento, LuogoComune. Il murale è stato realizzato a partire dall’inizio di novembre, dopo aver presentato il bozzetto ai residenti delle case popolari di via Bottoni 18, dove si è dipinto, grazie al supporto tecnico in cantiere da parte del colorificio Maxicolor di Melegnano e Cromology Italia.  
 
Padova
ll dipinto, che campeggia sulle pareti esterne del Centro di Aggregazione Multifunzionale (CAM), è realizzato dal duo artistico Guerrilla Spam in collaborazione con educatori, ragazze e ragazzi del CAG e ascoltando anche circa trenta ragazze e ragazzi del Consiglio di Municipio 2. Le stelle, i pianeti e i corpi celesti rappresentano elementi del posto: al centro una via Lattea in diagonale è la stessa via Padova, affiancata dai due corsi d'acqua che la circondano, la Martesana e il Lambro. Le stelle, disposte lungo la via e nello spazio, sono impronte degli abitanti lasciate sul muro durante la settimana di lavoro: passanti e curiosi, così come i ragazzi del CAG Tarabella, i quali sono stati coinvolti in ulteriori attività laboratoriali. 
 
“Passione per Milano, per il suo territorio e per le persone che lo abitano: è questa la spinta che anima Fondazione Claudio De Albertis e che trova la sua ideale concretizzazione nel sostegno a "Un nome in ogni quartiere" - dichiara Edoardo De Albertis, CEO di Borio Mangiarotti -. Il progetto di arte partecipata, che con i suoi murales sta lasciando un’impronta significativa in molte zone della città, mira infatti non soltanto alla valorizzazione di un territorio urbano fatto di spazi pubblici e di luoghi di aggregazione e di incontro quotidiano, ma anche e soprattutto alla creazione di una dimensione di comunità e di senso di appartenenza fra gli abitanti dei quartieri”.
 
“Il progetto, che vede operare istituzioni pubbliche e organizzazioni filantropiche private, intende valorizzare i quartieri come motore economico, sociale e aggregativo della città e lascia in eredità a chi li vive un segno artistico identificativo, che è l’esito di un percorso di coinvolgimento degli abitanti nella definizione del landmark del quartiere – afferma Filippo Petrolati, Direttore Fondazione di Comunità Milano -. L’intervento, si muove nel solco del lavoro svolto dalla Fondazione di Comunità che sostiene la realizzazione di progetti locali, stimola l’integrazione di risorse private e lavora in sinergie con le istituzioni locali, le organizzazioni del Terzo Settore, le imprese e la cittadinanza”.

 

Aggiornato il: 18/12/2024