Casa. Partiranno a settembre i cantieri per lo "Studentato diffuso"

Casa. Partiranno a settembre i cantieri per lo "Studentato diffuso"

Seicento posti letto negli immobili sfitti ERP da destinare a studentesse e studenti

Milano, 17 aprile 2024 – Inizieranno a settembre i cantieri per i riatti degli appartamenti che saranno destinati al progetto "Studentato diffuso".

È un'iniziativa del Comune di Milano, che ha messo a disposizione gli alloggi e finanziato il progetto con 12,5 milioni di euro partecipando a un bando del MIUR finanziato con fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).

Interesserà complessivamente 311 unità abitative, attualmente sfitte e inutilizzabili in attesa di essere riattate. Al termine dei lavori saranno 600 i nuovi posti letto disponibili, destinati alle studentesse e agli studenti degli atenei milanesi che corrisponderanno un canone mensile molto agevolato, tra i 250 e i 350 euro al mese, in base ai criteri ISEE.

Gli alloggi sono stati individuati da MM S.p.A. all'interno dei complessi di edilizia residenziale pubblica ed è prevista una ristrutturazione degli appartamenti. Il progetto punta ad essere cofinanziato attraverso i fondi messi a disposizione dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il Comune di Milano nei mesi scorsi aveva deciso di anticipare le tempistiche del finanziamento, con una cifra complessiva di 12,5 milioni di euro, che potrà poi essere integrate dai fondi PNRR messi a disposizione dal bando del MIUR.

Lo "Studentato diffuso" è attualmente in fase di progettazione esecutiva, l'inizio dei lavori all'interno degli appartamenti è previsto per settembre. Il Comune auspica che questo progetto venga effettivamente sostenuto nei fatti e con le risorse per gli studentati del MIUR.

Il diritto allo studio è competenza, come noto, statale e regionale, ma l'Amministrazione comunale ha deciso di avviare lo stesso questo progetto data l'enorme rilevanza della questione abitativa per gli studenti e con la piena condivisione delle università pubbliche di Milano ben coinvolte nel progetto. Sarebbe bizzarro e sgradito se questo investimento rimanesse solo a carico del Comune di Milano, senza partecipazione statale attraverso i fondi europei.

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Aggiornato il: 17/04/2024