Civiche Benemerenze. L'intervento della Presidente del Consiglio comunale Elena Buscemi

Civiche Benemerenze. L'intervento della Presidente del Consiglio comunale Elena Buscemi

Il discorso dedicato al Progetto il Filo Spezzato, presentato all'inizio della cerimonia

Milano 7 dicembre 2024 - Il testo del discorso della Presidente del Consiglio comunale di Milano Elena Buscemi in occasione della cerimonia delle Civiche Benemerenze.

Buongiorno a tutte e a tutti, è con grande onore ed emozione che oggi ho la responsabilità di indossare questo straordinario abito, simbolo di una storia che merita di essere raccontata e ricordata.

Questa mattina, nello stesso teatro dove un mese fa abbiamo assistito alla proiezione del film “Liliana”, dedicato alla senatrice Segre, ci ritroviamo nuovamente a riflettere sulle vicende di una famiglia e su una realtà milanese tragicamente spezzate dal fascismo e dalle leggi razziste.

La storia è quella della casa moda Finzi di via Manzoni a Milano, che all’inizio del ‘900 era diventata il punto di riferimento per la moda italiana. Con l’avvento del fascismo, a causa dell’origine ebraica dei suoi fondatori, la maison fu costretta a chiudere e i suoi proprietari, i fratelli Edgardo e William, furono in seguito assassinati nei campi di sterminio.

Prima di venire deportati, i Finzi lasciarono il bozzetto di un abito da sera sfuggito alle devastazioni del fascismo, e che è conservato ancora oggi nella Biblioteca Nazionale Braidense.

È partendo da quel disegno ritrovato che gli studenti di IED Milano hanno saputo ridare vita a una storia che deve continuare a essere narrata.

Questo progetto, Il Filo Spezzato, è un tributo non solo ai fratelli Finzi, ma anche a tutte le esistenze schiacciate dalla violenza nazifascista. All’interno dell’abito è riportata una dedica di William al figlio Silvano, voglio ricordare, entrambi partigiani. La dedica recita così: “Perché il tempo ci trovi sempre uniti”. Questa frase vuole legare idealmente tutte le generazioni e gli enti che hanno partecipato all’iniziativa.

Indossare questo vestito, quindi, non è soltanto un onore e una responsabilità, ma anche un grande privilegio. Questo abito trascende la sua storia personale, portando con sé il potere di connettere diverse generazioni attraverso un’esperienza condivisa di studio, ricerca e creatività artistica.

Rappresenta non solo un omaggio al passato, ma anche un momento significativo per la nostra città, che per l’occasione arricchisce e rinnova la consuetudine di questa cerimonia di consegna delle Civiche benemerenze. È stata scelta, insieme al Sindaco, questa cornice perché il 7 dicembre, ogni anno, si celebrano e si premiano le eccellenze milanesi.

Vogliamo dunque attribuire, attraverso la testimonianza e il ricordo, un riconoscimento collettivo a una realtà il cui nome era sinonimo di eleganza e innovazione. Spetta a tutti noi ricordarne l’impegno e la storia.

Ringrazio quindi chi ha reso possibile tutto questo: la creator lead Marta Nava e l’art director Guido Lo Pinto, ANPI, Fondazione Cariplo, IED con Luca Minora e Silvia Marsano. Il paziente supporto di “Milano è Memoria” con Luca Gibillini.

Grazie anche all’Associazione Figli della Shoah, che purtroppo oggi non potrà essere con noi qui sul palco fisicamente ma sono con noi con il cuore e il pensiero. E un grazie infine a Silvano Finzi che ci ha fatto entrare con affetto e delicatezza nella storia della sua famiglia.

Chiederei quindi, a chi ha preso parte al progetto, di raggiungermi sul palco.

Aggiornato il: 07/12/2024