Famedio. Il discorso del Sindaco di Milano Giuseppe Sala

Famedio. Il discorso del Sindaco di Milano Giuseppe Sala

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Milano, 2 novembre 2023 - Il discorso pronunciato dal Sindaco di Milano Giuseppe Sala in occasione della cerimonia di scoprimento delle lapidi dedicate ai nuovi Benemeriti iscritti nel Famedio.   

Signora Presidente del Consiglio Comunale,
care e cari milanesi,
oggi Milano rinnova il suo abbraccio ai grandi custoditi nel Famedio, rendendo merito e riconoscenza al genio e al talento che ci hanno regalato.
La nostra città è un punto di riferimento in Italia e in Europa per la sua capacità di valorizzare le qualità di tante donne e uomini, nati qui o altrove, che a Milano trovano l’ambiente ideale per sviluppare le loro intuizioni.
Oggi, come ogni anno, iscriviamo al Famedio alcune personalità che hanno contribuito alla trasformazione di Milano, nel tentativo di migliorare la vita della nostra comunità.
Tornare al Famedio aiuta tutti noi a dare una nuova prospettiva al nostro impegno quotidiano, perché qui, nel tempio che ospita i resti di Alessandro Manzoni, Salvatore Quasimodo, Carlo Forlanini, Bruno Munari, Leo Valiani, Carla Fracci, Milano ritrova il valore di una comunità ricca di creatività, valori, innovazione e conoscenze.
Nel 2023 la rilevanza del Famedio è stata ancora più messa in evidenza dal ricordo del milanese più grande degli ultimi secoli, Alessandro Manzoni, del quale quest’anno abbiamo commemorato il centocinquantesimo anniversario della scomparsa. Il 22 maggio scorso uno dei più cari amici della nostra città, il presidente Sergio Mattarella, ha deposto una corona di fiori sulla sua tomba, ricordandoci come non si possa spiegare Milano senza Alessandro Manzoni, e viceversa.
Allo stesso modo non si può capire la nostra città senza il Famedio, perché in questo tempio sono custodite le qualità che hanno reso Milano un laboratorio di cambiamento su scala globale.
Questo patrimonio è una continua fonte di ispirazione, della quale abbiamo un grande bisogno soprattutto in una fase storica così complessa come l’attuale. Fase in cui bisogna essere aperti, con un’identità in continua evoluzione. E la forza di una comunità è appunto la sua capacità di unirsi nel riconoscimento dei contributi provenienti da posizioni ideali o valoriali diverse.
Milano fa, deve fare, della diversità e delle differenze un suo elemento di forza e l'alimentazione della sua marcia di progresso. Una trasformazione accesa, in diversi momenti della nostra storia, dalle personalità che quest’anno la Commissione del Consiglio Comunale ha iscritto al Famedio.
Il mosaico di esperienze umane racchiuso in questo elenco è vasto, e parte dal coraggio della prima donna laureatasi ingegnere al Politecnico di Milano, Gaetanina Calvi. Una pioniera, proprio come Rosina Ferrario, la prima pilota d’aereo in Italia. Due donne che nei primi decenni del Novecento hanno infranto muri poi abbattuti da centinaia di migliaia di concittadine milanesi in tante professioni.
In queste 14 personalità si potrà ritrovare la Milano della bellezza e della creatività, dalla maestria orafa di Alfredo Ravasco alle innovazioni dell’arte pubblica di Alberto Garrutti, allo stile inconfondibile di Marta Marzotto, fino al genio organizzativo di Manlio Armellini, che ha contribuito a rendere il Salone del Mobile uno dei più grandi eventi fieristici al mondo. E poi uno dei protagonisti della vita industriale, politica e sportiva del nostro Paese, Silvio Berlusconi.
Nel 2023 arriva al Famedio la grande musica di Milano, suonata o creata da Marcello Abbado, dai fratelli Balbiani e da Franco Cerri, la Milano della cultura e dell’editoria, con Achille Mauri, la Milano della politica, dell’accademia e dell’impegno sociale con Ombretta Fumagalli Carulli, la Milano Medaglia d’Oro per la Liberazione dell’Italia che ricorda due partigiane come Gisella Floreanini e Laura Francesca Wronowski.
Le esperienze, le qualità e i valori che ho brevemente sintetizzato rappresentano una Milano plurale, diversificata, e per questo ricca. Una città con tante differenze, ma unita dalla libertà, di pensiero e di azione, un desiderio di cambiare la realtà che trae nutrimento dalle conoscenze, dai saperi, dalla dinamicità, dalla laboriosità e dall’imprenditorialità che da secoli son tratti distintivi della nostra comunità.
Questi valori sono custoditi dal Famedio da 140 anni, da quando la salma di Alessandro Manzoni vi è stata trasferita nel 1893 e col passare dei decenni altri concittadini vi sono stati iscritti. Il nostro compito è di riconoscerli e valorizzarli nelle nostre attività quotidiane, nelle istituzioni, sul lavoro così come nella nostra vita quotidiana.
Questa missione diventa ancora più necessaria alla luce delle sfide così complesse 

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Aggiornato il: 02/11/2023