Giardini Indro Montanelli

Municipio 1
Ingresso: via Palestro, corso Venezia
Orario: da gennaio a aprile: 6:30 - 21:00 maggio: 6:30 - 22:00 da giugno a settembre: 6:30 - 23:30 da ottobre a dicembre: 6:30 - 21:00
Come arrivare: M1 Palestro/M3 Repubblica o Turati - bus 61/94

Superficie: 172.000 mq.
Anno di realizzazione: 1794,  1862, 1881
Architetti, rispettivamente: Giuseppe Piermarini, Giuseppe Balzaretto, Emilio Alemagna
Restauro: 1958 e 2002:  Ufficio Tecnico Comune Milano

Cosa fare al parco

  • 3 aree giochi di cui una sostenibile e inclusiva;
  • giostre, autoscontro, trenino su rotaie, gestiti da privati; 
  • percorso vita con area fitness per esercizi a corpo libero e attrezzi da palestra, quali step, barre, parallele, ellittica, realizzati in metallo e materiale riciclato;
  • passeggiare;
  • sosta e relax;
  • scuola materna;
  • 2 aree cani di cui una recintata;
  • casa dell'acqua;
  • correre (percorso running) ; 
  • andare in bicicletta lungo i viali del parco;
  • sono presenti chioschi e bar;
  • a maggio: Orticola, mostra mercato floro-vivaistica;
  • visitare il Museo di Storia Naturale 
  • andare al Planetario
  • percorsi botanici 

Il parco in breve

A Porta Venezia si trova il primo parco pubblico di Milano, voluto dagli austriaci nel 1700 e dedicato nel 2002 al giornalista Indro Montanelli. E’ un giardino all’inglese dove scoprire piccoli gioielli botanici e architettonici. Ci si può lasciare sorprendere da alberi secolari, quali il Taxsodium monumentale, oppure dalle querce, i cedri, i filari di ippocastani.
Oppure si può subire il fascino del seicentesco Palazzo Dugnani, o del Museo di Storia Naturale e della cupola del Planetario che l’editore italo svizzero Ulrico Hoepli prima commissionò Portaluppi e poi donò alla città. Non solo: la vicinanza con Villa Belgioioso Bonaparte e con Villa Necchi Campiglio, fanno dei Giardini Montanelli una tappa ideale di un itinerario ciclopedonale nel cuore storico e artistico della città.

La storia del parco collocato entro le mure spagnole e in origine di proprietà della famiglia Dugnani, ha avuto almeno tre importanti sistemazioni. 

Il parco fu voluto alla fine del Settecento dal vicerè Ferdinando d’Asburgo quando, soppressi gli ordini e acquisite le proprietà dei monasteri di San Dionigi e delle Carcanine, decise di trasformare l’area nel primo giardino pubblico cittadino. L’incarico fu assegnato a Giuseppe Piermarini che realizzò un parco alla francese, con aiuole geometriche e viali alberati ben disegnati, inaugurato nel 1794.

Una seconda sistemazione fu affidata a Giuseppe Balzaretto che, includendo nel parco Palazzo Dugnani, lo trasformò nel 1882 in un giardino all’inglese, con balzi, boschetti alternati a radure, ruscelli e laghetti. Fece anche realizzare un piccolo parco zoologico, con voliere e gabbie di animali esotici che affiancò al Museo di Storia Naturale, le cui collezioni furono un dono dell’ultimo discendente indiretto dei Dugnani. Sempre al progetto del Balzaretto si deve, sopra un’altura artificiale, il Caffè del Parco, che nel 1920 diventò scuola elementare. 

Il terzo intervento fu realizzato dall’Alemagna, già progettista del Parco Sempione, che sistemò il parco dopo le diverse esposizioni di cui fu sede nel corso dell’Ottocento. 

La pavimentazione é in ghiaietto e il parco é periodicamente sorvegliato dalle Guardie Ecologiche Volontarie.

Tra il 1782 e il 1786 furono realizzati i giardini su progetto dell'archietto Piermarini su un’area che apparteneva ai monasteri di San Dionigi e delle Carcanine, soppressi sotto il dominio asburgico della città. Il progetto è ispirato dai principi illuministi di razionalizzazione dello spazio e realizza un impianto tipicamente “alla francese”, rilevabile nel gusto geometrico delle aiuole e nell’inquadramento prospettico dei viali alberati.

Nel 1787-88 viene disegnato il progetto dei “Boschetti”, l’attuale via Marina, con due serie di allineamenti di cinque file di alberi (tigli, olmi e ippocastani). Al progetto del Piermarini risalgono la gradinata che collega i giardini ai Bastioni, le cancellate intercalate da vasi neoclassici, l’area gioco del pallone dove oggi sorge il Planetario e il Monte Merlo.

Nel 1862 vennero inaugurati i Nuovi Giardini pubblici frutto dell’intervento progettuale dell’architetto Balzaretti che integrò lo spazio con il Palazzo Dugnani, realizzando sul lato sud un giardino di stile paesaggistico e sul lato nord un giardino pittoresco con un sistema di rocce artificiali per sfruttare il dislivello esistente arricchito da giochi d’acqua e progettando sul Monte Merlo il Padiglione del caffè, trasformato in scuola materna dopo la ristrutturazione del 1920.

L’ultimo intervento progettuale è quello dell’architetto Alemagna che risale alla fine dell’Ottocento e che fu necessario per restaurare il parco a seguito delle grandi esposizioni che vi si tennero nel decennio 1871-1881. Tra gli interventi più significativi si segnalano il grande ampliamento del laghetto, la sostituzione della scalinata del Piermarini con una doppia rampa di scale che sale fino ai Bastioni racchiudendo una cascata d’acqua al suo interno e la modifica del fosso – tipico “ha-ha” del giardino “all’inglese” – disegnato da Balzaretti come barriera tra la Villa Reale, via Palestro e il giardino.

Tra il 1890 e il 1915 vengono posizionate delle statue, viene modificato il limite occidentale e orientale con l’inclusione del Museo Civico di Storia Naturale, dello zoo (smantellato poi negli anni ‘80) e del Planetario. Nel 2002 i Giardini pubblici vengono rinominati in onore dello scomparso giornalista Indro Montanelli (1909-2001).

Il parco include alcuni edifici significativi: Palazzo Dugnani, realizzato nel Seicento e modificato e restaurato nel Settecento, di proprietà del Comune dalla fine del 1800; il Museo Civico di Storia Naturale, progettato nel 1892 da Giovanni Ceruti; il Planetario Ulrico Hoepli, progettato dall’architetto Pietro Portaluppi nel 1929. Tra le statue si segnala la scultura che ritrae Indro Montanelli, realizzata nel 2002 dallo scultore Vito Tongiani.

Tra le specie arboree

  • abete (Abies spp)
  • aceri (Acer campestre, A. negundo, A. platanoides, A. pseudoplatanus)
  • bagolaro (Celtis australis)
  • cedro (Cedrus spp)
  • faggio (Fagus sylvatica)
  • falsi gelsi (Broussonetia papyrifera ‘Vent’)
  • ginkgo (Ginkgo biloba)
  • ippocastani (Aesculus hippocastanum)
  • koleuteria (Koelreuteria paniculata)
  • liquidambar (Liquidambar styraciflua)

Macchie arbustive

  • calicanto (Chimonanthus praecox)
  • forsizia (Forsythia spp).
  • ortensia (Hydrangea spp)
  • spirea (Spiraea spp)

Fauna

Nel laghetto vivono diverse famiglie di palmipedi 

Acqua e dintorni

Il laghetto é stato progettato da Balzaretto e ampliato da Alemagna; davanti a Palazzo Dugnani c'è una vasca d’acqua con fontana.

Ingresso

  • da gennaio a aprile: 6:30 - 21:00
  • maggio: 6:30 - 22:00
  • da giugno a settembre: 6:30 - 23:30
  • da ottobre a dicembre: 6:30 - 21:00

Immagini

Aggiornato il: 16/04/2024