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Grande Medaglia d’Oro alla Memoria
Un sacerdote che ‘non ha inteso fondare niente’, come scrive lui stesso a Papa Wojtyła, ma che raccoglie intorno al suo pensiero una comunità di fedeli provenienti da ogni ambito sociale e culturale. Un educatore appassionato, animato dal desiderio di aiutare i giovani ad affrontare la realtà, dando loro certezze solide per lo spirito. Un precettore della fede, testimone di un cristianesimo ragionevole, di una religione concreta che si esprime nei gesti del quotidiano, non solo col pensiero. Con la sua testimonianza non lascia indifferente nessuno: anche chi non è interessato alla fede viene sfidato da una proposta carica di significato. Trova persino nella musica, che ama, la chiave per descrivere il bisogno di fare comunità, di costruire una società armonica, rifuggendo dalla tentazione dell’uomo solo e padrone di sé, ma senza per questo rinnegare la libertà personale. La sua è la missione di una vita, iniziata con l’insegnamento a Milano e arrivata fino alla creazione di un movimento, Comunione e Liberazione, presente oggi in 90 paesi del mondo e che rappresenta la sua più grande eredità. Sempre più viva e salda, a 100 anni dalla nascita del suo fondatore.
Medaglia d'Oro alla Memoria
Vulcanico, visionario, raffinato e generoso. In 49 anni di attività come Segretario Generale prima e Amministratore Delegato poi, ha guidato la crescita e l’affermazione internazionale del Salone del Mobile di Milano. Per primo ha intuito il valore del design e del settore arredo non solo come espressione del bello e ben fatto, ma quale vero e proprio alfiere del made in Italy che coniuga ricerca, innovazione, produzione e maestria artigianale. La sua visione strategica, capace di riunire insieme, in unico momento d’incontro, le piccole imprese e le grandi aziende leader, ha reso Milano la capitale del design internazionale e vero punto di riferimento per chiunque voglia conoscere le tendenze della cultura del progetto. Un’eredità che prosegue ancora oggi e che porta con sé i tratti distintivi del più autentico spirito milanese fatto di impegno, contaminazione, cultura e attenzione all’innovazione.
Affabile, gentile, amato dal pubblico della televisione per il suo sorriso garbato, inizia a lavorare come giornalista sportivo e conduttore dopo la laurea in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Milano e un titolo accademico alla Pro Deo State University di New York. Apprezzato per i toni sempre misurati e stimato per la sua correttezza, lega il suo nome alle istituzioni cittadine, come assessore provinciale allo Sport e come presidente di Milanosport. Grande tifoso del Milan, è stato anche membro del Consiglio di Amministrazione della squadra rossonera. Ad ogni lavoro e incarico, da giornalista, presentatore o amministratore pubblico, si dedica con passione, spirito di servizio e onestà intellettuale. La sua figura gentile appartiene alla memoria di molti italiani, ma appartiene a Milano con particolare affetto.
Stregato dai ‘dischi volanti’ durante un viaggio negli Stati Uniti nel 1972, decide di importarli in Italia diventando promotore di tutte le sue discipline. È a lui che il frisbee deve la sua fortuna nel nostro Paese, lui che diventa primo campione italiano oltre che fondatore e presidente dell’Associazione italiana dedicata a questo sport, capace di entusiasmare con esibizioni spettacolari, fonte di ispirazione per generazioni di emuli. Anima generosa, vivace ed eclettica, diventa punto di riferimento e allenatore del Frisbee temple, luogo di incontro e di sport aperto a tutti e tutte nel cuore del parco del quartiere Barona con il primo museo dedicato, un’area per gli allenamenti e un’arena dove organizzare anche corsi gratuiti. È grazie alla presenza della struttura, per anni a disposizione degli sportivi appassionati dei dischi di plastica, se alcuni dei suoi allievi riescono a conquistare le vette più alte del podio nelle gare mondiali.
Determinata e combattiva, ma soprattutto madre carismatica di battaglie animate da un fortissimo desiderio di pace e giustizia sociale. Nasce in provincia di Belluno da una famiglia antifascista e ancora bambina conosce la barbarie delle persecuzioni fasciste. Arriva a Milano per abitare nel quartiere Casoretto, lavorando come operaia e impegnandosi come sindacalista. Ma più di tutto diventa l’anima di un movimento spontaneo, “Le mamme antifasciste del Leoncavallo”, che nasce dopo l’assassinio di Fausto e Iaio, episodio che segna profondamente la sua esistenza. Impegnata in attività sociali, dalla parte degli ultimi e delle donne, combatte contro lo spaccio di droga e per la libertà di informazione. Nella cucina della mensa popolare che gestisce al Leoncavallo, c’è sempre un piatto caldo e un bicchiere di vino da offrire a chi è solo e in difficoltà.
Attestati
Un luogo accessibile a tutti e tutte in cui i valori dello sport si coniugano con quelli dell’inclusione. Tra i suoi 140 iscritti ci sono infatti atlete e atleti normodotati, non vedenti e con disabilità che praticano insieme la scherma olimpica e paralimpica. Oltre ad offrire un’accurata preparazione ginnica, che diventa anche occasione di crescita per il reciproco scambio tra ragazze e ragazzi con diverse abilità, si impegna nella promozione di tornei, eventi cittadini e progetti con fini sociali di alto valore. La cultura della disciplina, l’insegnamento delle regole e dell’impegno fisico, si legano al rispetto dell’altro, all’amicizia, al fairplay, all’inclusione, in una sorta di welfare sportivo. Ecco allora che la scherma entra all’interno di ospedali, carceri, centri diurni, favorendo così un inedito scambio educativo, formativo e sociale.
Da ragazzino, scout figlio di scout, pianta i primi alberi nella nuda periferia di Milano per l’allora nascente Boscoincittà, negli anni ‘70. Da allora si impegna affinché nel paesaggio urbano di una città contemporanea come Milano convivano in armonia elementi diversi. Diventa direttore del Centro di Forestazione Urbana di Italia Nostra e restituisce decine di ettari di verde e di ombra ai cittadini, risanando il parco delle Cave e poi il parco di Porto di Mare, dando un nuovo volto e un nuovo nome al “boschetto della droga” di Rogoredo. Da agronomo, con le mani spesso sporche di terra, è consigliere di decine di iniziative per il verde condiviso. Con gli orti urbani, le attività per le scuole, le visite guidate per le famiglie, accompagna i milanesi nella natura senza andare fuori porta e li coinvolge nella tutela di specie vegetali e animali. Certo che non esistono giardini senza giardinieri.
Il suo impegno sociale fin dal 1983 è dedicato al benessere delle donne e la porta a creare strutture di accoglienza protette, per consentire la gestione dei momenti più acuti e urgenti del disagio sociale senza, per questo, creare isolamento. Accanto alle residenze, organizza e fa crescere un servizio di nido d’infanzia per i bambini e le bambine dai sei mesi ai tre anni, per accompagnarli nel loro personale percorso verso l’autonomia e la socializzazione. Con autentico spirito di cittadinanza attiva e in sinergia con le istituzioni, costruisce diversi progetti a sostegno della vita dei piccoli nati e cresciuti in contesti difficili, con l’obiettivo di aumentare coesione e benessere della comunità. Un sostegno importante e strutturato, pensato come servizio transitorio, quindi volto a favorire al più presto il reinserimento delle donne e dei loro figli e figlie nel contesto sociale.
Nata dalla volontà di alcune famiglie di offrire ai propri ragazzi e ragazze affetti da autismo e altre disabilità occasioni per ritrovarsi e sviluppare abilità e competenze, a distanza di oltre vent’anni prosegue la sua attività grazie al sostegno di volontari, volontarie, educatori ed educatrici. Con tenacia e dedizione persegue gli obiettivi di valorizzare la dignità di ciascuno e realizzare spazi creativi che possano diventare anche ambiti educativi e inclusivi. Arriva così a inaugurare nel 2016 lo spazio-laboratorio ospitato nella sede della Casa Solidale in Villa Filzi, dove si sviluppa un progetto che rende unica questa realtà: tra tessitura a mano, tintura delle lane e del cotone con erbe naturali, pittura e giardinaggio, i ragazzi hanno la straordinaria possibilità di sperimentare il proprio talento individuale, condividendolo con i coetanei e le famiglie.
Attiva da oltre 60 anni, costituisce per il quartiere un punto di riferimento sportivo e sociale. Si pone l’obiettivo di avvicinare ragazzi e ragazze alla pratica del tennis, non con l’ambizione di sfornare campioni ma con l’intento di creare una comunità di appassionati della racchetta. Generazioni di milanesi, oltre 4mila soci dalla fine degli anni ’50 a oggi, si sono macchiati le scarpe sui suoi campi di terra battuta, scoprendo la bellezza del tennis e i valori che sono alla base di ogni disciplina. Nel 2011 riceve il riconoscimento di “Associazione Sportiva Storica”, entrando così a far parte di quelle realtà che in ogni settore rappresentano i valori e la tradizione della Città. Svolgendo un’importante funzione di presidio sociale, dedica particolare sensibilità e attenzione verso le persone con disabilità, favorendo e incentivando la loro partecipazione allo sport.
Azienda agricola di quartiere, nasce con la volontà di portare a Milano la prima Comunità a supporto dell’agricoltura, fatta di persone che cooperano per produrre cibo sano, locale e coltivato tramite l’utilizzo di pratiche rigenerative ed ecosostenibili, superando la netta distinzione tra produttore e cliente. Raccoglie intorno a sé una realtà, quella del quartiere Vigentino, fermamente convinta che avere accesso a cibi salutari, biologici, a chilometro zero e a prezzi ridotti sia non solo possibile ma concretamente realizzabile. Condividere conoscenze e buone pratiche, sperimentare un rapporto con la terra e la natura che unisce svago e impegno, sono i valori alla base del suo percorso. Negli anni ha attuato soluzioni per ridurre gli sprechi legati all’invenduto e per riqualificare i terreni producendo agricoltura di qualità.
È fra i primi diplomati tecnici ad essere ammesso e a laurearsi in Ingegneria Meccanica al Politecnico di Milano, dopo essere stato premiato come miglior studente alle superiori. Affascinato dall’innovazione inizia la sua carriera in Falck, dove segue la realizzazione di moderni impianti per lavorare i metalli. La vita professionale è costellata di invenzioni e brevetti: sviluppa, tra gli altri, un sistema che rivoluziona la meccanica tessile, eliminando i telai dai rumori assordanti e contribuendo a migliorare le condizioni di lavoro di milioni di operai in tutto il mondo. Importanti le innovazioni apportate nel campo della propulsione navale, dove diventa una figura di riferimento con il maggior numero di brevetti nel campo della propulsione ad elica. A lui si deve l’invenzione di un rivoluzionario timone e di un’elica talmente innovativa e unica da diventare famosa in tutto il mondo.
Punto di riferimento per i quartieri di Vialba e Quarto Oggiaro, dal 1967 ospita iniziative di valore sociale, culturale e ricreativo. Grazie all’impegno di volontari e volontarie, che si avvicendano negli anni e si impegnano per abbattere l’esclusione sociale, eliminare le diseguaglianze, sostenere i più deboli, diventa una delle colonne portanti del territorio grazie a costanti iniziative, anche in collaborazione con altri enti e associazioni. Le attività ricreative destinate agli anziani e ai minori ne fanno un luogo amato dai residenti. La sede di via Lessona diventa infatti, nel corso degli anni, il cuore pulsante di centinaia di progetti e di altrettanti momenti di aggregazione e socialità. Le numerose attività proposte rappresentano un prezioso valore aggiunto per il quartiere e un presidio irrinunciabile per tutti i suoi utenti.
Il suo impegno è per costruire, tutelare e accrescere uno dei settori più distintivi della nostra Città, il commercio. Punto di riferimento per le piccole e medie aziende del territorio, è tra le più grandi e longeve associazioni imprenditoriali d’Italia. Solido interlocutore per le istituzioni, le organizzazioni sociali, gli enti economici, le associazioni culturali, locali e nazionali, aiuta chiunque già operi o voglia entrare nel settore. All’impegno di rappresentanza, tutela sindacale, assistenza fiscale e lavorativa, affianca da sempre gli associati nello sviluppo diretto dell’impresa, con particolare attenzione al sostegno dei giovani, alla promozione dell’imprenditoria femminile, alla salvaguardia delle botteghe storiche. Un’azione costante improntata ai valori di legalità, sviluppo economico e sociale nel segno della laboriosità, della solidarietà e della tenacia.
Nata dalla volontà di associazioni culturali, enti sociali, attività commerciali e comitati di quartiere, dal 2005 mette a sistema le energie attive della città, creando una rete sempre più ampia di connessioni che oggi la vedono collaborare con 150 realtà diverse operanti nei quartieri. Per affrontare il tema delle periferie milanesi crea un nuovo metodo di lavoro, che si avvale della costituzione di un Centro Studi e di un Tavolo Permanente a cui siedono importanti realtà del territorio. Contribuisce in modo fondamentale alla mappatura della complessa articolazione delle periferie in termini territoriali, sociali e culturali, e all’individuazione delle reali esigenze e delle possibili soluzioni. Un contributo costante, teso ad aiutare le istituzioni cittadine in un processo decisionale pienamente consapevole e quindi efficace, a vantaggio di tutta la comunità.
Nasce alla fine dell’Ottocento, quando Crescenzago è ancora un piccolo Comune, e in oltre un secolo di storia mantiene intatte identità e tradizioni, diventando una delle bande più amate dai milanesi. Composta da 35 musicisti cresciuti nelle sue fila, di generazione in generazione diventa un laboratorio di cultura e una vera e propria palestra per centinaia di orchestrali, che fin dalla tenera età studiano e si perfezionano imparando innanzitutto a stare insieme, formando un unico corpo musicale, affiatato e armonico, come il suono degli strumenti. Presente con concerti e sfilate alle più importanti ricorrenze civili e religiose della Città, accompagna, con le esecuzioni tratte da un ricco repertorio, momenti di ricordo e di festa chiudendo ogni esibizione con le note di “Oh mia bèla Madunina”, omaggio alla protettrice della Città, sigillo e dichiarazione di una inossidabile milanesità.
Da oltre trent’anni è impegnata nel sostegno alle persone in difficoltà e alle comunità del territorio attraverso il finanziamento - con un investimento che supera i 3,5 miliardi di euro - di oltre 35mila progetti nel campo dell’arte, della cultura, dell’ambiente, del sociale e della ricerca scientifica. Una storia che affonda le sue radici in una tradizione filantropica bicentenaria e che spesso incrocia il cammino della Città. Con Ricetta QuBì combatte la povertà alimentare minorile, mettendo in rete oltre 400 organizzazioni in 25 quartieri ed erogando misure di sostegno a oltre 50mila persone, per metà bambine e bambini, ragazze e ragazzi. Dopo l’invasione russa dell’Ucraina, supporta l’integrazione dei profughi con le azioni finanziate, attraverso la Fondazione di Comunità Milano, dal Fondo #MilanoAiutaUcraina che ha raccolto oltre un milione di euro.
Fa parte del network di Memorial, organizzazione non governativa fondata a Mosca nel 1989 dal Nobel per la pace Andrej Sakharov e da altri dissidenti sovietici per tutelare la memoria delle violazioni dei diritti umani. È diventata subito il simbolo della glasnost e di un’Unione Sovietica che non ha paura di confrontarsi con le pagine più oscure del suo passato. In Italia, a partire dalla sua sede di Milano, opera per arricchire la riflessione pubblica sui temi della violenza, del totalitarismo e dei regimi illiberali. In un momento storico segnato dall’aggressione all’Ucraina e dall’inasprimento della repressione in Russia contro i dissidenti, di cui Memorial è stata nei mesi scorsi essa stessa vittima, costituiscono azioni particolarmente importanti la diffusione anche in Italia di convegni, mostre, seminari, la raccolta di documentazione e memorie, lo studio delle repressioni e la tutela dei diritti civili, umani e politici.
Con l’obiettivo di rafforzare la presenza del Politecnico in Città e l’idea di un’università più responsabile, attenta alle sfide sociali, aperta e vicina ai territori e alle comunità, ‘Il Cantiere per le periferie’ apre il primo spazio nel 2019 nel quartiere popolare di San Siro. Fanno seguito quelli a Nolo e a San Vittore, mentre è in arrivo un quarto all’interno della Cascina Nosedo. Molteplici i target di riferimento e gli strumenti utilizzati, declinati di volta in volta in base alle esigenze e ai bisogni del quartiere. Dalla didattica innovativa, che dal lavoro sul campo intende sviluppare nuove conoscenze, alla ricerca responsabile, attenta all’inclusività nei processi di produzione del sapere; dalla co-progettazione con le realtà di zona, all’attivazione di servizi per i residenti, fino alla promozione di un’offerta culturale e formativa specificamente rivolta agli attori e alle comunità locali.
Operatore del diritto nel mondo del lavoro, difende la legalità assistendo imprenditori e imprenditrici, soprattutto nelle scelte più complicate, coraggiose e difficili. Al fianco del mondo produttivo durante la pandemia, promuove iniziative di contrasto al caporalato e ai contratti pirata, supporta piccole e medie imprese nella ripartenza e non fa mancare proposte di semplificazione normativa e a tutela dei lavoratori e delle lavoratrici. A Milano organizza il Festival del Lavoro, chiamando a raccolta rappresentanti del governo, dell’economia, professionisti, studenti e studentesse, collabora con le università, sviluppa riflessioni sul futuro delle professioni e istituisce un Premio letterario dedicato a temi giuslavoristici, promovendo la capitale dell’economia e dell’innovazione con la cultura del lavoro, della sostenibilità e della solidarietà sociale.
Dedica gli studi e il lavoro alla cura delle malattie neuromotorie e al trattamento della Paralisi Cerebrale Infantile, con l’obiettivo di migliorare la vita delle bambine e dei bambini affetti da questa patologia e delle loro famiglie. Grazie ai suoi studi e a migliaia di interventi, permette a molte e molti di tornare a camminare rendendo più autonoma e felice la vita dei suoi piccoli pazienti. Autore di pubblicazioni e trattati, medico e studioso riconosciuto a livello internazionale, dopo anni di studi, specializzazioni e attività all’estero, oggi è responsabile dell’Unità Operativa di Ortopedia Pediatrica e Neuro Ortopedia dell’Humanitas Hospital di Rozzano, Professore della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Milano e direttore scientifico della Fondazione Ariel. Nel suo curriculum si trovano, soprattutto, le lettere delle tante e dei tanti a cui ha fatto tornare il sorriso.
Trasformare in strumenti musicali le imbarcazioni su cui hanno viaggiato persone migranti in fuga da guerre, persecuzioni e fame. Dal dolore alla musica, dal dramma alla speranza. Questo lo scopo del progetto nato nella Casa di Reclusione Milano – Opera, grazie alla collaborazione delle più alte istituzioni. A trasformare una materia vissuta e viva, come il legno dei barconi provenienti da Lampedusa, in viole, violini e violoncelli, sono le persone detenute, attraverso il laboratorio di liuteria e falegnameria. Gli strumenti realizzati, che dal 2023 formeranno quella che sarà chiamata Orchestra del Mare, saranno dati in prestito a orchestre italiane e straniere per testimoniare la cultura dell’accoglienza e dell’integrazione e per ricordare a tutti il dramma che quotidianamente vivono milioni di persone in tutto il mondo. Un progetto toccante, dal significato profondo che è insieme testimonianza culturale, civile e sociale.
Maestra nelle scuole primarie del quartiere Barona, da oltre cinquant’anni dedica il tempo della sua vita privata e le competenze culturali alla comunità dei nomadi del campo di via Chiesa Rossa, occupandosi dell’alfabetizzazione e della promozione sociale dei più piccoli, fungendo da esempio morale per gli adulti e aiutando le madri e le donne in difficoltà. Una dedizione che la porta a compiere una scelta unica e straordinaria, vivere in una roulotte all’interno dello stesso campo. Durante la sua attività come insegnante, trasferisce nella comunità scolastica e nel quartiere Sant’Ambrogio la sua sensibilità verso i bisogni di chi è più soggetto all’emarginazione sociale. Per questo è conosciuta e apprezzata da molti, per l’impegno e il lavoro che da decenni rappresentano un prezioso contributo alle istituzioni che si occupano dell’assistenza delle comunità nomadi.
Pittore, scrittore e giornalista, esule istriano, è un riconosciuto creativo nel campo della comunicazione visiva e allo stesso tempo un testimone capace di curare e mantenere vivo il ricordo della tragedia delle foibe. La sua famiglia paga un prezzo altissimo all’odio dei comunisti di Tito: sette vittime, tra le quali don Angelo Tarticchio, giovane sacerdote prelevato dalla sua canonica la notte del 16 settembre 1943 e infoibato insieme a 43 parrocchiani. Scrive numerosi libri, per i quali ottiene riconoscimenti e premi letterari. Le sue opere, i quadri e le grafiche sono esposte in gallerie, musei e istituti di cultura nazionali e internazionali. Per Milano progetta il Monumento in ricordo dei martiri delle foibe e degli esuli istriani, fiumani e dalmati, donando alla Città una splendida opera in ricordo di una pagina buia della nostra storia, per troppi anni rimasta nascosta.
Accoglie, in presenza e a distanza, centinaia di studentesse e studenti modello desiderosi di applicarsi nello studio e di ritrovarsi anno dopo anno con rinnovato interesse per il sapere. Un’accademia per cittadine e cittadini senior, uguale in tutto a quella di figli e nipoti, eccetto che per gli esami a fine semestre, tutti superati d’ufficio. Nata per volontà del Cardinale, già Arcivescovo di Milano, Giovanni Colombo, in quarant’anni di attività ha permesso a migliaia di anziane e anziani di recuperare gli studi lasciati in gioventù e coltivarne di nuovi, con un’offerta formativa ampia e di altissimo livello formata da 56 corsi e 7 laboratori. Grazie a numerose collaborazioni illustri con professori universitari, economisti, giuristi, scrittori e teologi, conferma la vocazione di istituzione culturale permanente e luogo di condivisione e socialità.
Medaglie d'Oro
Nato e cresciuto tra i quartieri popolari di San Siro e Giambellino, deve la sua prima popolarità alla maschera del ‘terrunciello’, bullo dall’accento meridionale che evoca e onora le sue origini e racconta il fenomeno della grande immigrazione dal Sud. Nel corso della carriera, rivela una vena drammatica e la capacità di passare attraverso tutti i registri attoriali. Di riconoscimenti ne ottiene tanti, fino all’Oscar con ‘Mediterraneo’ di Gabriele Salvatores, a segnare una storia artistica iniziata negli anni d’oro del Derby, adottato come tecnico delle luci da I Gatti di Vicolo Miracoli e spettatore privilegiato delle prove di Jannacci, Boldi, Faletti, Cochi & Renato. Autodidatta, mattatore, amante del Milan e di Milano. Uomo di spettacolo a tutto tondo fa incursioni nel mondo dell’editoria, scrivendo l’autobiografico ‘Eccezzziunale veramente’. Due parole iconiche per intere generazioni.
Protagonista della vita economica, sociale e politica del Paese da oltre sessant’anni, mette al servizio del tessuto imprenditoriale capacità di visione, di relazione, di analisi dei problemi di attualità per individuare e costruire soluzioni. E lo fa anche nei momenti più difficili dell’emergenza pandemica, offrendo un contributo determinante. Dopo aver lavorato in molte aziende in Italia e America, nel 1965 fonda la Società di Consulenza direzionale Ambrosetti e per primo intuisce quanto sia importante l’aggiornamento permanente. Intorno a lui e al suo lavoro cominciano a incontrarsi imprenditori internazionali, capi di Stato, la comunità scientifica ed economica in un sempre proficuo scambio di conoscenze e riflessioni. Nel 1975 ha luogo il primo Forum Ambrosetti a Cernobbio con sede a Villa d’Este, l’edizione del 2023 sarà la cinquantesima di un appuntamento tutt’oggi imprescindibile.
Presidente del Centro Solidarietà San Marco, si dedica al sostegno delle persone fragili ed emarginate. Grazie alla tenace dedizione, alla spiccata umanità e al senso civico, il Centro offre accoglienza e ospitalità favorendo anche il reinserimento sociale e lavorativo di chi è in difficoltà. Sempre attenta a difendere i diritti di chi non ha adeguati mezzi economici e culturali, è anche una talentuosa imprenditrice del sociale: crea Floralia, la fiera benefica che ogni primavera colora di fiori le strade di Brera, ormai una delle tradizioni irrinunciabili dei milanesi. Le sue doti umane e professionali la portano a intrecciare una rete virtuosa tra le tante comunità e associazioni dedicate al soccorso dei fragili, dimostrando un’attitudine molto milanese: quella di saper fare comunità in modo operoso e concreto, al di là di qualunque differenza.
Fin dal suo primo turno in ospedale desidera trasformare il lavoro in corsia: da un insieme di mansioni a una professione improntata alla cura della persona. Infermiera, ricercatrice, docente, fondatrice di una scuola di pensiero. Scrive, nella pratica e nella teoria, 70 anni di storia dell’assistenza infermieristica in Italia, attribuendole un’autonomia basata su preparazione scientifica e capacità organizzative e rendendo possibile la nascita della comunità ordinistica professionale. Alla guida per un quarto di secolo della Scuola Universitaria di Discipline Infermieristiche dell’Università degli Studi di Milano, insegna come le competenze tecniche possano umanizzare la cura di chi soffre e sostenere il lavoro quotidiano degli oltre 450mila infermiere ed infermieri italiani. Ricevendo per questo, Honoris Causa, una laurea in Scienze infermieristiche ed ostetriche che esiste anche grazie al suo appassionato impegno.
Dentro e fuori dalle istituzioni, non smette di lottare per l’affermazione delle libertà civili e dei diritti umani. Con il suo esempio e le sue battaglie dà voce a chi non ne ha, diventando ispirazione per molti e stimolando il coinvolgimento di chi - soprattutto tra i più giovani - ha perso interesse per la cosa pubblica. Fa della disobbedienza civile non violenta uno strumento per risvegliare la coscienza collettiva e per stimolare il Parlamento a colmare i vuoti legislativi che ancora esistono in materia di fine vita, nella convinzione che tutti e tutte debbano essere “liberi fino alla fine” di autodeterminarsi. Si impegna per rinnovare i processi di partecipazione pubblica e il libero accesso all’informazione. Per ampliare la rappresentanza democratica, promuove l’introduzione di strumenti digitali nella raccolta delle firme per i referendum e per i disegni di legge di iniziativa popolare.
Spende anni, passando da un luminare della medicina all’altro, per scoprire il nome del suo nemico, la sclerosi multipla. Da allora comincia a combattere con la voglia e l’obiettivo di essere più forte del suo destino. Nasce artisticamente come ballerina ma, costretta a lasciare la danza, studia da attrice. Per raccontare la sua vita diventa anche scrittrice ed emoziona il pubblico calcando le scene e affermando che lei non è la sua malattia. Arriva fino al palco di Sanremo per portare un urlo di dolore ma soprattutto un messaggio di forza e speranza. Dal 2001 è testimonial dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla, a cui ha devoluto parte dei proventi della sua autobiografia, poi divenuta commedia teatrale. Donna tenace e sensibile, con allegria e determinazione è fonte di ispirazione per chi ogni giorno lotta contro questa e altre patologie.
Esperto di fiscalità nazionale e internazionale, svolge la sua attività professionale a Milano a partire dal 1973. Impegnato nel sociale, è parte attiva della Società Umanitaria Fondazione Prospero Moise Loira, della quale nel 2017 diventa Presidente. In questo ruolo promuove forum di studio, corsi di formazione e per il tempo libero con lo scopo di valorizzare la divulgazione e il trasferimento delle conoscenze e di contribuire allo sviluppo culturale della società. Con l’avvento della crisi pandemica, il suo prezioso impegno per ridurre ogni possibile forma di diseguaglianza si concentra nell’aiuto delle famiglie in difficoltà economica, con l’istituzione di un fondo solidaristico per i più bisognosi, con la creazione di borse di studio e con la donazione di computer alle scuole per dare l’opportunità a tutti gli studenti e alle studentesse di accedere alla DAD.
Emblema dell’ospitalità e dell’apertura di Milano al mondo, per quarant’anni è maître e protagonista del successo del Principe di Savoia, uno tra i luoghi più blasonati dell’accoglienza in Città. Con professionalità e competenza riceve generazioni di turisti arrivati da ogni angolo del mondo. Con i suoi consigli accompagna alcune tra le più importanti personalità internazionali tra cui, nel 2000, la Regina d’Inghilterra Elisabetta II. Nel corso della sua carriera, lunga e appassionata, lega indissolubilmente il suo nome a Milano, lavorando per alcune eccellenze del panorama cittadino alberghiero e della ristorazione. Le sue capacità ne fanno una figura centrale per il mondo dell’accoglienza di alto livello, il suo insegnamento funge da esempio e guida per molti giovani che scelgono di incamminarsi verso la sua stessa carriera.
In quarant’anni di carriera, con intuizioni rivoluzionarie e creatività visionaria, riesce a innovare il mondo del prét a porter con l’obiettivo di valorizzare la personalità di tutte le donne, a prescindere dall’età, dalla taglia, dallo stile. Nelle sue collezioni dà vita ad una moda democratica e inclusiva, anticipando anche l’attenzione alla sostenibilità ambientale. Espressione del made in Italy nel mondo, resta legato alla città di Milano impegnandosi a favore dell’arte pubblica e della valorizzazione del territorio. Il suo è un viaggio accanto alle donne che esprime anche attraverso importanti battaglie sociali: dalle iniziative di sensibilizzazione sulle opportunità di guarigione offerte dalla chirurgia ricostruttiva per le donne colpite dal tumore al seno, ai progetti di reinserimento lavorativo per le detenute, fino alla campagna contro i femminicidi e la violenza di genere.
Nel suo repertorio convivono musica classica, rock e blues. Polistrumentista e produttore, contribuisce a consolidare la reputazione di Milano come polo attrattivo di artisti da tutto il mondo. Autore raffinato, fonda la Premiata Fonderia Marconi, con la quale regala al pubblico sound inconfondibili. Con De André, partecipa alla creazione di capolavori come Crêuza de mä e Le Nuvole. Fonda sui Navigli lo studio di registrazione “Officine Meccaniche”, dal quale passano i più grandi musicisti di sempre. Nel 2009, il suo brano “Domani” viene interpretato da oltre 50 artisti per il progetto che consentirà un’importante donazione per la ricostruzione del Conservatorio e della sede del Teatro Stabile d’Abruzzo, dopo il devastante terremoto dell’Aquila. Capace di lasciare il segno con le note, lo fa anche come cittadino sensibile e partecipe, mettendo l’arte al servizio di cause collettive.
Instancabile promotrice di cultura, gastronomia e musica. Un passato di cantante lirica, amante dell’Italia e degli Stati Uniti, dal 2015, in occasione di Expo, è ambasciatrice di Chicago a Milano con l’obiettivo di unire le due città. Nel 2009 promuove il progetto “Waiting for… Milano premia i giovani” per conferire borse di studio ai giovani nel percorso di studi nell’ambito dell’arte e della cucina. Per i 200 anni della nascita di Franz Liszt, coordina la raccolta fondi per restaurare e far tornare a suonare il pianoforte a coda, un magnifico Steinway, donato al Teatro alla Scala dagli eredi del musicista. È componente della Commissione Milano delle Sister Cities International e del board del Loyola University Museum of Arts: è la prima volta per le due istituzioni, diplomatiche e culturali, che una persona non statunitense entra a farne parte.
Tra le firme più autorevoli di costume, moda e società per il Corriere della Sera, osserva Milano e le sue abitudini con sguardo attento e sagace ed è capace di raccontarla attraverso le storie individuali di uomini e donne che trasforma in esperienze di vita collettiva. Nel 2020 pubblica il suo primo libro ‘La Milanese’, cui segue due anni dopo il secondo volume. Si tratta di un vero omaggio alla Città, un racconto ironico, non scontato e mai retorico da cui emerge l’energia e l’attitudine ad anticipare mode e stili, insieme allo spirito solidaristico sempre presente ma mai ostentato. Impegnata in ambito sociale, fa parte del comitato promotore di Convivio Milano, evento di moda e solidarietà che ogni anno promuove la raccolta fondi per Anlaids. Tra le fondatrici del blog ‘La27Ora’, da sempre è in prima linea nel promuovere la parità di genere e nel sensibilizzare l’opinione pubblica contro il femminicidio.
Medico e farmacologo clinico di fama internazionale, fonda a Milano uno dei primi e più importanti centri dedicati allo studio delle patologie metaboliche a maggior rischio di arteriosclerosi. Il Centro Paoletti, oggi Centro Dislipidemie del Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, è punto di riferimento in Europa per l’attività clinica e scientifica in questo campo e segue circa 8mila pazienti. All’Università degli Studi di Milano, è prima professore ordinario di Chemioterapia e di Farmacologia, poi, dal 2006 al 2012, preside della Facoltà di Farmacia. È presidente della Società Italiana per lo Studio dell’Arteriosclerosi e fonda la Società Italiana di Nutraceutica. È inoltre un prolifico autore con oltre 700 pubblicazioni scientifiche, delle quali oltre 400 diffuse da prestigiose riviste internazionali di medicina e biologia.
Uomo delle istituzioni, nella lunga carriera al servizio dello Stato si occupa di lotta alla criminalità organizzata e protezione del territorio, distinguendosi come punto di riferimento per la difesa della legalità. Con coraggio e abnegazione affronta alcune tra le più drammatiche emergenze nazionali, il terremoto de L’Aquila, il disastro di Viareggio, l’alluvione ligure e toscana, il sisma in Emilia Romagna. Prefetto di Milano dall’agosto del 2013, instaura con la Città un forte legame, attraversando momenti cruciali come Expo 2015: il suo contributo è decisivo per il successo planetario dell’Esposizione che sarà volano per lo sviluppo di Milano negli anni a seguire. Il suo impegno per la Città prosegue oggi alla Presidenza della Fondazione Biblioteca Europea di Informazione e Cultura, dove si prepara ad accompagnare un progetto da tempo atteso, la trasformazione e il rilancio dell’intera area di Porta Vittoria.
Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Milano e direttore del Dipartimento di Pediatria dell’Ospedale dei Bambini Buzzi, lavora durante la fase più acuta della pandemia per coordinare la creazione del Centro operativo dedicato ai pazienti dimessi dopo un ricovero per Covid-19, con l’obiettivo di allentare la pressione sugli ospedali e continuare a supportare chi ha bisogno. Durante la fase della ripartenza dopo il lockdown, è tra i promotori dello screening pediatrico per la ricerca degli anticorpi da Coronavirus nei bambini, per tracciare un quadro del contagio, anche asintomatico, e favorire una frequenza scolastica più sicura e costante. Guida con successo il gruppo di ricercatrici che sviluppa i primi test salivari non invasivi italiani, che poi verranno utilizzati in tutte le scuole della Regione, confermando l’eccellenza milanese nel campo della ricerca.