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Ambrogini 2023
Medaglia d'Oro alla Memoria
Rilevante il contributo che apporta come docente universitario, ricercatore nell’ambito dello studio dei movimenti collettivi e come scrittore. A Milano, che ama moltissimo, definisce i suoi orientamenti negli studi, introduce nuove discipline e segna l’analisi della società. All’Università Cattolica, l’incontro con padre Agostino Gemelli lo avvia allo sviluppo della sociologia, disciplina che sa riformare anche nel linguaggio, orientandola alla comprensione della società moderna attraverso l’analisi del sistema dei consumi di massa e dei leader nei movimenti collettivi, estendendone l’ambito allo studio dei delicati passaggi nelle relazioni di coppia. Collaboratore del Corriere della Sera, Presidente Rai, tra le sue molte attività è anche docente a Milano, Trento, Catania, e infine Rettore dell’Università IULM, che innova rendendola l’Ateneo che conosciamo oggi.
Volto e anima della battaglia per la verità sulla controversa tragedia del Moby Prince, insieme al fratello Luchino, si impegna per fare luce sul disastro del 10 aprile 1991, nel quale hanno perso la vita suo padre Ugo, comandante della nave, e altre 149 persone, compresa sua madre. Determinato e mai rassegnato, si batte fino agli ultimi anni della sua vita ed è autore di una controinchiesta culminata nel verdetto di una commissione parlamentare che solleva suo padre dalle responsabilità di imperizia. Sceglie Milano per specializzarsi negli studi e partecipa alla vita sociale cittadina dai campi di basket della Pallacanestro Guido Rossi, la sua altra famiglia, dove lascia il segno come campione di valori sani e canestri. Primario di ortopedia all’Ospedale San Paolo, si distingue per competenza e bontà d’animo verso le persone più bisognose.
Voce unica e musica nel sangue. La respira fin dalla nascita in una famiglia di compositori, direttori d’orchestra e cantanti liriche. Il talento innato sboccia da giovanissima e diventa vocazione quando, incontrando don Luigi Giussani, decide che il canto è la più alta e sublime di tutte le arti perché, con una canzone, si può parlare con Dio. Non ancora ventenne, rinnova il canto religioso come autrice di testi e melodie amati e adottati da comunità di fedeli in tutto il mondo. Interpreta, valorizza e divulga componimenti delle più diverse culture musicali, dal Brasile all’Irlanda, dai canti russi agli spirituals. Accompagna la sua ricchissima attività di cantautrice con quella di educatrice, coinvolgendo nel canto corale giovanissimi e adulti ai quali, per decenni con piglio e capacità, insegna a tirar fuori la voce, a cantare “con un perché”.
Imprenditore lungimirante, manager stimato in ambito pubblico e privato, in Italia e all’estero. Il suo impegno per la legalità, la trasparenza e il rispetto dei diritti del lavoro, lo rende inviso alla criminalità organizzata. Ma il servizio svolto anche sotto scorta per Sogemi, la società del Comune che gestisce l'Ortomercato, è solo una piccola parte dell’importante carriera di Luigi Predeval: fondatore e presidente di Mediaworld, per oltre trent’anni dirige e presiede aziende italiane e multinazionali. A lui si deve lo sviluppo di strategie commerciali che portano grandi gruppi industriali a creare migliaia di posti di lavoro. È anche amministratore delegato e direttore dell’Inter. L’eredità professionale di Gigi rimane tangibile non solo a Milano ma in tutti i luoghi in cui ha lavorato.
Milano diventa la sua nuova casa quando decide di trasferirsi qui per realizzarsi in autonomia nella vita e nel lavoro. Allontanarsi dalla terra d’origine e dagli affetti per trovare la propria strada è una scelta forte e racconta tutta la determinazione di una donna dall’attitudine sempre dolce e gentile. La sua giovanissima vita, piena di speranza e ambizioni, viene stroncata da una violenza efferata e ripugnante che uccide anche Thiago, il bambino che porta in grembo. Conservare il suo ricordo, onorare la sua storia, raccontare la tragedia che ne ha spezzato i sogni sono il modo per rifiutare la violenza e i soprusi contro le donne, in ogni forma e manifestazione. Un monito per tutti e tutte a rinnovare l’impegno culturale e sociale nella prevenzione e a lavorare congiuntamente per il sostegno delle vittime. Perché non sia mai più troppo tardi.
Attestati di Civica Benemerenza
Laboratorio di cittadinanza attiva, cantiere di idee, innovazioni, servizi sostenibili e progetti culturali, una vera e propria officina di occasioni per tutte le età. Ospita realtà diverse, tra cui un mercato contadino, un bar ristorante, uno sportello WeMi, un vivaio, una libreria, una scuola di cucina, una falegnameria sociale e diverse cooperative che si occupano di inserimento professionale. Organizza seminari di formazione, mostre e convegni, oltre a corsi di teatro, di yoga, proiezioni di film, festival e concerti aperti e gratuiti, con più di 150 artisti coinvolti solo nell’ultimo anno. Dopo un lungo lavoro di restauro, esempio di rigenerazione dal basso di un bene pubblico, diventa uno spazio accessibile a tutti e tutte, un punto di riferimento capace di coinvolgere istituzioni, aziende, organizzazioni non profit, cittadini e cittadine in un fermento di partecipazione continua.
Nata il 1° ottobre 1948, per iniziativa di sette aziende discografiche, da 75 anni opera a tutela dell’industria musicale italiana. Oggi riunisce e rappresenta oltre 760 imprese di produttori italiani e caratterizza il proprio impegno in difesa del loro ruolo con l’obiettivo di valorizzare e incentivare la produzione svincolata dalle major nel mercato italiano ed estero. Il forte legame con Milano, epicentro della realtà musicale italiana con oltre 6.000 addetti, caratterizza l’attività dell’associazione, partner e promotrice di eventi culturali, tra i quali la Milano Music Week e il Nuovi Talenti Festival. A partire dalla sede milanese, svolge attività di protezione e valorizzazione storica del patrimonio musicale italiano, nel quale il capoluogo lombardo da sempre primeggia, e protegge i diritti dei suoi artisti, produttori e compositori.
Nasce dal sogno di una donna innamorata della danza classica, la signora Etta, per trasformare la sua grande passione in un progetto concreto per bambine e bambini, ragazze e ragazzi. Al centro il desiderio di far crescere il talento di ballerine e ballerini sul palcoscenico e nella vita grazie al valore formativo dell’arte della danza. Come per i suoi protagonisti, passo dopo passo, il palcoscenico diventa sempre più importante con due eventi cittadini, il Premio internazionale di Danza Classica al Teatro Manzoni e il Premio Residenze Artistiche al Teatro degli Arcimboldi. Un successo che non resta fine a se stesso, ma si apre alla solidarietà nei confronti di associazioni di ricerca, di assistenza sanitaria e sociale a sostegno dell’infanzia.
Costituita oltre 100 anni fa, nel 1921, il suo futuro risiede nell'impegno per l’educazione stradale dei bambini e delle bambine delle scuole primarie e dell’infanzia. Negli anni sono diventati un punto di riferimento e collaborano con i Ministeri dei Trasporti, della Difesa, dell’Istruzione, con l’Ufficio scolastico e la Polizia locale di Milano. Nelle classi in cui insegnano interpretano la sicurezza stradale come un elemento importante dell’educazione civica ed etica, in grado di incentivare il senso di responsabilità individuale e collettiva per compiere in strada e nella vita scelte consapevoli. La loro attività è parte integrante e irrinunciabile dei programmi di prevenzione all’incidentalità e in favore della sicurezza stradale. Oggi la loro esperienza di volontarie e volontari appassionati e competenti si estende anche alla formazione dei docenti.
Dalla sua fondazione, nel 1997, svolge attività culturali, editoriali, ricerche e pubblicazioni di storia locale, tutte finalizzate a creare senso di appartenenza, crescita culturale, coesione sociale nel territorio del Municipio 4. Pubblica un mensile di informazione e cultura diffuso in tutta la zona, e dal 2010 avvia anche un filone editoriale con la pubblicazione di numerosi libri di storia locale, frutto di ricerche d'archivio e di interviste ai personaggi che quelle storie hanno vissuto o stanno vivendo. Nel suo costante impegno per la valorizzazione del territorio, ha organizzato visite guidate nell’area di Porta Vittoria, da largo Marinai d’Italia all’ex Macello, e cicli di incontri su autori e libri gialli ambientati nel Municipio, perseguendo esclusivamente finalità civiche, solidaristiche, di utilità sociale e di protezione e tutela del bene collettivo.
Promotrice dei valori di uguaglianza, solidarietà, cooperazione e partecipazione, è attiva dal 2008 a Quarto Oggiaro. Grazie al prezioso lavoro dei suoi volontari e volontarie, coordina e mette insieme 21 realtà che operano sul territorio; in pochi anni riesce a diventare protagonista di progetti e attività in diversi quartieri cittadini, tra cui Vialba, Roserio, Villapizzone, Musocco e Certosa. Con la capacità di ascolto che la contraddistingue, dà voce alle istanze del territorio portando avanti principi di integrazione, confronto e convivenza insieme alla garanzia dell’accesso ai diritti di cittadinanza per tutti i cittadini e le cittadine. Il suo ruolo, decisivo per la nascita della Casa delle Associazioni del Municipio 8, ha permesso la realizzazione di numerose iniziative a carattere divulgativo su temi culturali, di sostenibilità ambientale e tutela del territorio.
Chi l’ha conosciuta, anche solo per un momento, è rimasto folgorato per sempre dalla sua forza, dal carattere rivoluzionario, critico, controcorrente, a volte spigoloso; ma anche dalla dedizione e passione, dal coraggio e dall’impegno politico che mette a disposizione delle persone nel quartiere di edilizia pubblica Molise-Calvairate-Ponti a partire dai più fragili. Nel 1979 fonda il Comitato Inquilini, una realtà unica a Milano, in difesa dei diritti di una comunità vasta ed eterogenea, dove vengono organizzati corsi di italiano per stranieri, doposcuola per i bambini e le bambine, assistenza legale, manutenzione degli appartamenti. Ma è soprattutto un collettivo solidale, allegro, vivace, autonomo. Il suo è un modello di cittadinanza attiva e di impegno sociale per la centralità dei quartieri popolari, ma anche di caparbia fiducia nella possibilità di cambiamento e riscatto.
È più di un semplice ristorante: a Washington DC è considerato un’istituzione. Fondato da Franco Nuschese nel 1992 nel quartiere di Georgetown, punto di ritrovo per politici di qualsiasi schieramento, è una tappa obbligata per Capi di Stato, primi ministri, diplomatici, lobbisti, giornalisti e artisti che si trovano nella capitale americana. La bandiera della Città all’ingresso, la mappa della metropolitana di Milano sul soffitto della sala principale, i foulard firmati alle pareti, le foto che ritraggono le vie meneghine della moda e la cucina italiana sono il modo per omaggiare la nostra città, oltre che un chiaro richiamo allo stile italiano. Offre ai suoi ospiti un’atmosfera accogliente, serena e rispettosa, capace di mettere a proprio agio donne e uomini di ogni età. Da oltre trent’anni ospita incontri ed eventi di raccolta fondi a favore di diverse associazioni della società civile e attivisti.
Presenza pulsante e attiva da 75 anni, è un punto di riferimento tanto per il quartiere e per la sua comunità, quanto per la città tutta. Luogo di incontro, socialità e cultura per grandi e piccoli, il circolo è stato fondato grazie alla determinazione e all’intuizione di un gruppo di combattenti della Libertà militanti nelle Fiamme Verdi durante la Resistenza. Grazie al sostegno di centinaia di soci e di socie, all’impegno di volontari e volontarie e alla sinergia con le tante associazioni del Municipio 3 e non solo, dal 1948 condivide e promuove attività per un abitare accessibile, iniziative sportive, corsi musicali e di lingue, approfondimenti tematici, mostre, rassegne cinematografiche e spettacoli. Nel tipico stile collaborativo ambrosiano, si distingue come concreto servizio alla città.
Opera a favore di cittadini e cittadine, organizzando e promuovendo iniziative di solidarietà e culturali, con l’obiettivo di valorizzare la partecipazione e l’inclusione sociale. Attento ai temi sanitari con il Laboratorio Società e Salute, durante la pandemia si distingue per portare speranza e coraggio a tante persone sole attraverso incontri, concerti e seminari in streaming. Sono tante le istituzioni, gli enti e le associazioni con cui collabora e con cui alimenta la cosiddetta “rete del Bene”, consapevole che il cambiamento della società dipende dalla responsabilità di ogni individuo ad agire per il bene comune. Si adopera per la tutela della memoria di Milano con le passeggiate in Città. Importante l’impegno profuso per aiutare il popolo ucraino, anche attraverso la raccolta di beni da destinare ai profughi e momenti di sensibilizzazione e preghiera per la pace.
Da 44 anni cura, riordina e restituisce alla collettività la memoria documentale della Città e delle istituzioni. Nata grazie all’intuizione di alcuni giovani laureandi e dall’ispirazione di Franco Della Peruta, docente di Storia del Risorgimento all’Università degli Studi di Milano, diventa una realtà affermata e riconosciuta in tutta Italia. I suoi archivisti e bibliotecari sanno innovare la professione, custodendo la memoria e ricercando continuamente nuove modalità di restituzione alla collettività, nella consapevolezza che i diritti culturali costituiscono una parte imprescindibile dei diritti umani. Un impegno che portano avanti in percorsi di didattica storica, letteraria e artistica, proposti alla cittadinanza e alle scuole anche in quartieri svantaggiati e con l’uso di strumenti inclusivi, interpretando al meglio la missione culturale dal punto di vista sociale.
Dai genitori riceve una speciale eredità: la vocazione alla cura e un ospedale nel Nord dell’Uganda. Ma la sua strada è segnata già da bambina, quando segue la madre e il padre tra i letti dei pazienti o quando, da ragazza, li assiste come ferrista in sala operatoria. Diventare medico non sembra nemmeno una scelta, ma solo la naturale prosecuzione di un cammino iniziato accanto a Piero e Lucille. Un cammino che la impegna ogni giorno nel cercare fondi per il Lacor Hospital, una delle maggiori strutture ospedaliere dell’Africa equatoriale, in grado di assistere 200.000 pazienti ogni anno, anche gratuitamente, grazie al lavoro di oltre 700 dipendenti ugandesi. Dal suo ufficio milanese lavora senza sosta per garantire il sostegno a una delle popolazioni più povere del pianeta, unendo abnegazione e generosità al migliore spirito imprenditoriale.
Lavora per favorire la crescita delle comunità locali attraverso l’attivazione dei cittadini e delle cittadine che le animano, nella ferma convinzione che i quartieri non sono il luogo dove si manifestano i problemi, ma soprattutto quello dove nascono e si sviluppano le soluzioni più adatte proprio perché partecipate. Nei suoi trent’anni di attività, dà avvio a servizi di supporto ad anziane e anziani, persone con disabilità, famiglie vulnerabili e minori in difficoltà, cercando sempre di costruire un’offerta aperta a tutti e tutte e valorizzando la sinergia tra gli operatori professionisti e i quasi 300 volontari. Insieme alle istituzioni e alle realtà del Terzo settore, collabora alla costruzione di reti di sostegno per contribuire alla realizzazione di quel welfare di prossimità che, soprattutto nei grandi centri urbani, rappresenta la risposta più efficace alla solitudine sempre più diffusa.
Si impegna per far conoscere i Giusti, custodi dell’umanità, argini al male, oppositori di genocidi e persecuzioni. Dà vita al Giardino dei Giusti di tutto il mondo, al Monte Stella, un solenne Memoriale che attrae e unisce istituzioni, scuole, associazioni e singoli cittadini e cittadine che vogliono ascoltare ciò che è accaduto e non ripetere gli errori del passato. Ispira la nascita di più di 200 altri giardini, promuove l’istituzione a livello europeo della Giornata dei Giusti, il 6 marzo, per diffondere valori di responsabilità, tolleranza e solidarietà. Offre un contributo prezioso alla vita sociale, culturale e artistica di Milano, attraverso la promozione di progetti didattici, spettacoli teatrali e seminari. Con la sola arma della Memoria, nella precisa convinzione sia un potente strumento educativo, conduce una battaglia contro l’oblio per prevenire nuovi crimini contro l’umanità.
Dal 1998 lavora per tutelare e difendere il diritto all’inclusione di chi è affetto da disturbi dello spettro autistico, mettendo a frutto la preziosa esperienza di vita dei suoi fondatori. Con l’obiettivo di supportare le persone nel perseguimento di un’esistenza dignitosa e il più possibile autonoma, nel 2002 avvia l’esperimento di Cascina Rossago, la prima farm community italiana che accoglie ospiti con una forma grave di autismo. Una casa in cui, lavorando la terra, occupandosi degli animali e di attività artigianali, ventiquattro ragazzi e ragazze possono mettere in pratica quel principio del “dopo e durante noi” che verrà affermato e riconosciuto formalmente con una legge specifica solo quattordici anni dopo. Un progetto innovativo e visionario che sa raccogliere, dal pubblico e dal privato, consensi e riconoscimenti, fondamentali per continuare a garantire occasioni di riscatto e opportunità a tanti giovani e alle loro famiglie.
Una ‘start up ante litteram’ nata dalla creatività e dall’intuizione di alcune intraprendenti mamme. Da allora, in un percorso sempre più professionale, si pone accanto a bambini e bambine per accompagnarli nella crescita stimolando la fantasia e un divertimento intelligente. In un ambiente iconico per Milano, cresce coinvolgendo le famiglie e le scuole in laboratori, mostre, percorsi educativi e di approfondimento pedagogico e culturale, allargando la rete alle agenzie educative, alle imprese, alle istituzioni. Luogo di formazione anche per i più grandi, è un prezioso centro di educazione e promozione culturale dove anche temi importanti, quali la scoperta dello spazio e di sé, la percezione dei colori e delle forme, il risparmio, l’educazione civica e gli obiettivi di sostenibilità dell’Agenda 2030, trovano spazio attraverso il gioco e l’esperienza.
Opera sul territorio, come organizzazione senza fini di lucro, dal 1985. Collabora attivamente con le forze politiche e culturali, le associazioni, le istituzioni alle quali sta a cuore l’ambiente, la qualità e l’etica della vita. Sviluppa le sue attività in campo scientifico, tecnologico e culturale avvalendosi delle competenze dei propri soci. Questo impegno permette di presentare diversi progetti, tra cui un’area didattica nel parco Alessandrini, dedicata a bambini e bambine con orto e frutteto, e uno studio per lo smaltimento e la valorizzazione energetica dei fanghi di depurazione. Promuove la nascita dell’Osservatorio per il Paesaggio "Fiume Lambro Lucente", impegnato a fermare il degrado e a tutelare il territorio che circoscrive il fiume. Con il suo impegno, rappresenta quella parte di società civile che fa della salvaguardia dell’ambiente un obiettivo irrinunciabile.
Rappresentante studentesca, protagonista della protesta delle ‘tende in piazza’ davanti al Politecnico di Milano, ha portato all’attenzione dell’opinione pubblica le difficoltà di studenti e studentesse ad affrontare le spese per la locazione degli alloggi. Con determinazione e capacità comunicativa ha evidenziato le problematiche e i rischi del caro affitti. La sua contestazione ha dato voce a migliaia di giovani di tante città italiane, incoraggiandoli ad impegnarsi nella stessa battaglia e a chiedere risposte alle istituzioni. Con il suo esempio ha permesso la nascita di un movimento diffuso sui temi dell’abitare che si batte per favorire eque misure di sostegno per gli studenti e le persone più in difficoltà supportando il diritto alla casa. La sua azione, diventata subito virale attraverso media e social network, ha avuto il merito di portare al centro del dibattito italiano l’emergenza casa.
Guidando il suo taxi una notte della scorsa estate nelle vie intorno alla Darsena, vede un ragazzo aggredito da quattro malviventi armati di un coltello. Suona il clacson per farli scappare, raggiunge il ragazzo, lo fa salire a bordo e lo riporta sano e salvo a casa. Il suo immediato istinto di solidarietà e il coraggio nell’affrontare una situazione pericolosa, senza voltarsi dall’altra parte e mettendosi in gioco a proprio rischio e pericolo, sono esempio di civismo per tutti e tutte. Il gesto di quella notte dà forma e sostanza al concetto di comunità, che esiste solo quando ciascuno fa la propria parte per aiutare chi è in difficoltà. È un richiamo alla coscienza di ciascuno affinché si moltiplichino le piccole e grandi azioni solidali e disinteressate che da sempre connotano l’umanità e l’accoglienza della nostra città.
Centro studi indipendente e senza scopo di lucro, forte dell’esperienza di oltre trenta professionisti e professioniste in ambiti e discipline differenti, svolge da un decennio attività di ricerca, studio e approfondimento per la comprensione dei fenomeni politici e sociali dell’area metropolitana di Milano. Offre e garantisce il supporto costante alla governance del territorio con l’obiettivo di favorire la trasparenza delle decisioni, il sostegno allo sviluppo e l’agevolazione, attraverso lo studio delle dinamiche sociali, di atteggiamenti consapevoli e virtuosi da parte di cittadini, cittadine e istituzioni. Grazie alla sua preziosa e rigorosa competenza, pone al centro della propria attività l’innovazione sociale e il meritevole obiettivo di contribuire a informare l’opinione pubblica eliminando fake news e dati inattendibili.
Medaglie d’Oro
Nato in Palestina e cresciuto tra Arabia Saudita e Giordania, ha da sempre nel cuore il sogno di diventare un medico. Si trasferisce in Italia per studiare e per mantenersi inizia a lavorare. La sua volontà è tale da laurearsi in corso e con ottimi voti. A Milano, città che ama per lo spirito cosmopolita e accogliente, giunge per specializzarsi in cardiochirurgia e in breve il Centro Cardiologico Monzino, dove oggi è direttore di Unità, diventa la sua casa. Qui raccoglie la sfida di operare sul cuore dei pazienti a torace chiuso, in endoscopia. È considerato uno dei massimi esperti di questa tecnica mininvasiva che decide di far conoscere in Medio Oriente formando i chirurghi locali e partecipando a missioni umanitarie. Primo ad operare anche pazienti pediatrici, offre le sue competenze professionali ai più fragili e svantaggiati.
La sua storia professionale e umana è un percorso straordinario, ricco di generosità e perseveranza. Qualità che lo guidano nella realizzazione di un sogno: donare a Milano un luogo dedicato all’assistenza e all’accompagnamento dei malati terminali. Sogno che comincia a concretizzarsi nel 1997 quando, in qualità di direttore di chirurgia generale presso l’Istituto Oncologico Europeo, riceve una cospicua eredità e dà vita a Lu.V.I. onlus, per promuovere e finanziare il Progetto Cascina Brandezzata. Un hospice dedicato all’accoglienza e alla cura dei malati terminali, oltre che alla ricerca sulle cure palliative e sulla terapia del dolore. Un progetto integrato che è un tributo alla sua visione e all’impegno costante nel mettere al centro la dimensione domiciliare della cura e creare un impatto significativo nella salute e nell’assistenza ai malati terminali.
Per dodici anni presiede l’Associazione piazza Fontana 12 dicembre 1969, fondata per sostenere le ragioni dei familiari delle vittime della strage della Banca Nazionale dell’Agricoltura e non smette di cercare verità e giustizia tra silenzi, depistaggi e aule di tribunale. Con l’affermazione della verità processuale, orienta il suo impegno alla valorizzazione della memoria storica, nella difesa dei valori costituzionali e democratici. Questa evoluzione porta alla partecipazione alla vita sociale con l’organizzazione di molti incontri pubblici e, soprattutto, con l’assidua presenza nelle scuole per contribuire alla costruzione dell’identità collettiva dei giovani. Uno sforzo etico e pedagogico riconosciuto anche dal Ministero dell’Istruzione, un’apertura alla città e un’attenzione al ruolo educativo di cui è, con rigore, determinazione e grande operosità, il principale artefice.
Dai villaggi turistici al cabaret, fino ad arrivare quasi per caso, sul palco televisivo. Da qui diventa noto al grande pubblico. La quotidianità del quartiere in cui è nato e continua a vivere è l’ispirazione per imbastire sketch e battute. I difetti e le manie dei milanesi che ne sono protagonisti gli regalano il nome d’arte e la popolarità. Si distingue in programmi televisivi conosciuti come fucina di talenti. Tra ritratti estremizzati, monologhi e barzellette, porta in scena i limiti degli incontri umani e della vita familiare, convinto da comico che una risata possa aiutare a rendere più leggera la vita.
Architetto, paesaggista e urbanista, pioniere della rigenerazione urbana. È il 1983 quando, sotto la sua direzione, decolla nell’area dismessa dell’ex fabbrica Breda il progetto Parco Nord Milano, rimasto fino ad allora solo su carta. È il primo parco moderno della città e il primo esempio di costruzione paesaggistica su larga scala attraverso sapienti azioni di ricucitura fisica e sociale dei luoghi, in un percorso che dura ancora oggi. Grazie all’approccio innovativo, basato sulla sperimentazione di tecniche forestali, ecologiche e paesaggistiche avanzate, il parco è cresciuto negli anni fino ad estendersi a 600 ettari con radure, strade, acqua. Un modello che ancora oggi viene replicato in numerosi interventi di riqualificazione dello spazio pubblico. Un esempio di come passione e innovazione possano trasformare marginalità in vitalità, influenzando positivamente il tessuto urbano per creare comunità vivaci e sostenibili.
Ha scelto Milano per la sua crescita professionale. Parte da uno stage nella redazione de Il Giornale e occupandosi di cronaca, politica ed esteri arriva a ricoprire i ruoli di caporedattore, vicedirettore e condirettore. La passione per gli Stati Uniti diventa mestiere quando, da inviato, segue e racconta le elezioni presidenziali nel 2008 e nel 2012. In quegli anni è tra gli ‘Young Leader’ del Consiglio per le relazioni Italia-Stati Uniti, che riunisce le 45 personalità internazionali Under 40 più meritevoli. Amante dello sport, dedica al calcio i suoi articoli sul Foglio e alcuni libri, tra cui “Doppio passo” che riceve il Premio Coni per la letteratura sportiva. Dalla carta stampata di quotidiani e periodici, arriva a SKY Sport per salire al timone di SKY Tg24, testata che proprio quest’anno festeggia 20 anni e che guida dal 2019.
Prima donna a laurearsi in ingegneria aeronautica nel 1962, consulente della Nasa e dell’Agenzia Spaziale Europea, docente di meccanica orbitale e direttrice del Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale al Politecnico. La sua casa ha i confini dell’universo. Partecipa alla progettazione di una trivella per comete che viaggia a 500 milioni di chilometri dalla Terra e descrive gli astri come “qualcosa di così bello che quando li ha creati il Padre Eterno deve aver sorriso”. Da anni promuove il coinvolgimento delle donne nelle discipline Stem, spronandole allo studio di scienza, tecnologia, ingegneria e matematica e, per la sua carriera e il suo entusiasmo, è mentore di centinaia di ragazze. Come dimostra la sua storia, di scienziata e madre di cinque figli, sono le scelte controcorrente a combattere il pregiudizio e aprire la strada al cambiamento.
L’impegno per Milano è nel DNA della sua famiglia e in lui, imprenditore e membro attivo della comunità ebraica, trova una precisa declinazione: valorizzare la Città e promuovere le sue eccellenze nei circuiti nazionale e internazionale. Lo fa attraverso la pubblicazione di mappe e riviste pensate proprio per gli ospiti esteri e, dal 2012, grazie alle molte iniziative lanciate dall‘associazione Milano Loves You, che ha nel nome tutto il suo programma. È tra i soci fondatori degli Angeli del Bello con i quali, da volontario, si prefigge di restituire decoro nei quartieri e soprattutto di essere un esempio per i giovani, diffondendo un messaggio educativo di rispetto del bene comune e di impegno civico. Dagli eventi di fundraising ai programmi di educazione digitale, il suo obiettivo è ridurre le diseguaglianze, il divario sociale e il bisogno dei fragili.
Operatrice culturale, giornalista, sceneggiatrice e produttrice cinematografica, ideatrice e fondatrice del festival Fuoricinema, si occupa da sempre di tematiche sociali e, in particolare, della condizione femminile. Nel 2018 esce al cinema “Nome di Donna”, sul tema delle molestie nei luoghi di lavoro diretto da Marco Tullio Giordana, di cui scrive soggetto e sceneggiatura. Il suo ultimo, importante lavoro è la sceneggiatura, firmata insieme a Silvio Soldini, del film documentario “Un altro domani”, frutto di una lunga indagine nelle questure, nei centri antiviolenza e nelle case d’accoglienza, ascoltando la voce di chi subisce le violenze, ma anche degli uomini che la perpetrano, e di tutti coloro che con grande senso di responsabilità provano ogni giorno a contrastarla. Il suo impegno culturale e sociale è una voce di sensibilizzazione e denuncia rivolta a tutta la comunità.
Interpreta la professione medica nel modo più ampio, passando dall’organizzazione di importanti summit internazionali all’assistenza caritatevole dei pazienti più bisognosi. Direttore dell’Unità di Ortopedia e Traumatologia, è un punto di riferimento per la struttura ospedaliera cittadina e nazionale per tutto quello che riguarda le patologie della colonna vertebrale. L’avanguardia dei suoi studi ha dato un contributo determinante alla ricerca e ha consentito di compiere progressi importanti nel miglioramento della qualità della vita dei pazienti affetti da traumi e deformità. Promotore di momenti di confronto della comunità scientifica, si dedica alla formazione dei futuri medici dalle aule dell’Università degli Studi di Milano. Attento alla prevenzione, oltre che alla cura, ha avviato un progetto pilota per lo screening della scoliosi nelle scuole primarie e secondarie.
Alla guida di Telethon, lavora quotidianamente al servizio della scienza e delle persone. Fondatrice del primo nucleo della direzione ricerca e sviluppo, nel 2018 favorisce la nascita di un fondo per finanziare startup che si occupino di patologie genetiche rare, contribuendo, così, a rafforzare l’infrastruttura milanese nell’ambito della quale si è formata ed è cresciuta. Ispirata dal principio secondo il quale “ogni vita conta”, guida la Fondazione nella sua scelta più coraggiosa: diventare la prima organizzazione non profit al mondo che, sostituendosi all’industria farmaceutica, produce e distribuisce la terapia per una malattia rara che il mercato non considera remunerativa per il basso numero di pazienti coinvolti. Grazie a questa decisione, 45 bambine e bambini provenienti da tutto il mondo e affetti da ADA-SCID hanno l’opportunità di condurre oggi una vita più libera e serena.
Dedica la sua vita alla corsa e allo sport, prima come mezzofondista per la storica società milanese Pro Patria, dove inizia a correre a 15 anni, poi come insegnante, allenatore e giornalista. Scopre e forma molti giovani talenti, contribuendo al prestigio dell’atletica leggera italiana in ambito europeo e internazionale. Gaetano Erba, Alberto Cova, Francesco Panetta, Danilo Goffi e Giovanna Epis sono solo alcuni dei campioni e delle campionesse che dal 1971, seguendo i suoi insegnamenti, raggiungono importanti traguardi sportivi. In 52 anni di attività come tecnico, vede oltre sessanta dei suoi atleti vestire i colori della nazionale e, insieme a loro, ottiene 121 titoli italiani e 30 medaglie internazionali. Il suo contributo alla comunità sportiva è nel prestigio delle medaglie conquistate, ma ancor più nella passione e nei valori dello sport che da sempre trasmette.
Il piccolo Emran è uno dei primi bambini a nascere a Milano nel 2023. È il primo pomeriggio del 3 gennaio quando sua mamma, Nezha Mkadmi, sola in casa con la figlia di otto anni, capisce che quel momento sta per arrivare. La bambina chiama l’ambulanza, allarma i vicini e tra questi c’è chi si accorge subito della gravità della situazione e con grande audacia e umanità si improvvisa ostetrica e fa nascere Emran. “È il mio angelo”, dice di lei Nezha che nella solidarietà e vicinanza della donna trova la forza e il coraggio necessari a dare alla luce suo figlio. Da quasi sconosciuta vicina di casa, lei diventa il prototipo di ‘eroe per caso’ che, a guardar bene, per caso non è mai. Dal quartiere San Siro consegna alla città un’altra bella storia di reciproco aiuto, ma soprattutto una riflessione sull’importanza dell’esserci gli uni per gli altri, superando silenzio e indifferenza.
Nel corso di trent’anni, viene chiamato a guidare le più complesse realtà penitenziarie: da Busto Arsizio a Monza, dal supercarcere di Trani a Sulmona, da Opera, dove vive per un decennio sotto scorta a causa delle minacce di Totò Riina, alla casa circondariale di San Vittore. Lascia un’impronta in ogni struttura che dirige, per la capacità di creare nuove occasioni di recupero, introdurre modelli organizzativi innovativi, costruire ponti con il mondo esterno per il reinserimento dei detenuti e delle detenute. Un lavoro “di cuore e di coraggio”, lo definisce, che mette a disposizione per formare nuovi amministratori penitenziari e che si distingue da ultimo anche durante la pandemia. Per aprire metaforicamente le porte del carcere si serve anche della scrittura, con libri in cui condivide le esperienze più delicate e dolorose proprie e di chi, perduta la libertà, prova a riconquistarla.
I bambini e gli adolescenti, l’identità femminile e materna sono al centro dei suoi studi permeati dal pensiero psicoanalitico che accompagna il suo percorso intellettuale e professionale. Da psicoterapeuta si occupa dei problemi dell’infanzia, della famiglia e della scuola, collaborando con il Tribunale dei Minori e con il reparto Pediatrico dell’Ospedale San Carlo. Insegna Psicologia dinamica all’Università di Pavia. Impegnata nel volontariato dal 1980 partecipa al Movimento Femminista ed è tra i fondatori della Consulta di Bioetica. Dal 2017 è vicepresidente della Casa della Cultura di Milano, dove entra per la prima volta a 19 anni. Impegnata nella divulgazione scientifica della psicoanalisi, è autrice di numerosi libri molto conosciuti dai suoi studenti e dalle sue studentesse che ha sempre incoraggiato ad affrontare studi e vita senza avere paura.
Grande Medaglia d’Oro
La sua storia si intreccia a doppio filo con quella della città in cui fa crescere una comunità che oggi conta 60.000 studenti e studentesse. Nata dall’impegno appassionato e lungimirante di Luigi Mangiagalli, Sindaco di Milano e primo rettore, riceve il forte sostegno della classe dirigente cittadina a testimonianza dello stretto legame che lo sviluppo di scienza e cultura ha con il progresso di Milano e del Paese. Attraversa un secolo, le leggi razziali e la Resistenza, vantando il celebre rifiuto di giurare fedeltà allo stato fascista da parte del professor Piero Martinetti. Radici antiche e sguardo proiettato al futuro: a cento anni dalla fondazione, posa la prima pietra del nuovo Campus scientifico nell’area di MIND. Qui, celebrando la tradizione architettonica dell’antica sede Ca’ Granda, valorizza il legame con la sua identità storica all’interno di un polo innovativo di sperimentazione e contaminazione dei saperi.
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