La tradizione agricola a Milano
Con una consistente presenza di cascine distribuite sul territorio comunale, Milano è la seconda città agricola italiana. Il Comune di Milano, nell’ambito dell’implementazione delle linee di indirizzo della Food Policy, ha sviluppato un forte interesse e impegno nei confronti della connessione tra le produzioni locali milanesi e metropolitane e all’accesso al cibo sano e prodotto in modo sostenibile. La zona interessata da progetti e interventi si sviluppa prevalentemente nei terreni del Parco Agricolo Sud Milano, estendendosi all’interno dell’area compresa tra i Navigli Grande e Martesana, unendo idealmente la città ai suoi fiumi.
La produzione agricola nel Comune di Milano interessa una fascia significativa dell’area cittadina complessiva. Su un’estensione di 18.175 ettari, la Superficie Agricola Utilizzata (SAU) consiste in 2.910 ettari. Il Piano di Governo del Territorio 2019 prevede che all’agricoltura siano destinati 3.225.735 mq. (fonte: Istat, 6° Censimento Generale dell’Agricoltura, 2010).
Oggi, più che mai, il tema dell’agricoltura a Milano si sviluppa attraverso un approccio multidisciplinare che riguarda aspetti produttivi, economici, sociali e ambientali. Le cascine che costellano il paesaggio agricolo non si limitano a tracciare una testimonianza storica, ma rappresentano anche un cambiamento necessario che si manifesta nel rinnovato desiderio di fruizione del territorio, dei suoi valori e dei suoi prodotti.
Il tema dell’agricoltura tocca anche aspetti importanti quali la gestione dell’acqua e il mantenimento dell’ecosistema e per questo, diversi di questi temi vengono affrontati anche a livello sovracomunale con gli enti e i soggetti del territorio quali: Regione Lombardia, consorzi di bonifica, autorità di bacino e la Città Metropolitana di Milano.
Fanno parte del patrimonio agricolo del Comune di Milano:
- Cascine: 14 comunali e 29 private
- Mercati Agricoli: 11 su suolo pubblico e 19 su privato
- Sei parchi agricoli: Parco delle Cave, Parco del Ticinello, Parco della Vettabbia, Parco Forlanini, Parco Lambro e Parco Nord
- I distretti agricoli che ruotano intorno alla città e di cui uno ne è parte integrante sono: DAM (Distretto agricolo milanese), DAVO (Distretto agricolo Valle Olona), DAMA (distretto agricolo adda martesana), Distretto Riso e Rane, DINAMO
Grazie a questo importante patrimonio ambientale, il Comune di Milano ha intrapreso da diversi anni azioni di promozione delle produzioni locali, con l’obiettivo di favorire la filiera corta e la possibilità di rifornire anche la refezione scolastica della città come avviene, ad esempio, con la coltivazione del riso.
DAM – distretto agricolo milanese
Il Distretto Agricolo Milanese è un distretto rurale caratterizzato da identità storica e territoriale omogenea derivante dall’integrazione fra attività agricole e altre attività locali, nonché dalla produzione di beni o servizi di particolare specificità, coerenti con le tradizioni e le vocazioni proprie del territorio.
Lo scenario di distretto è rivolto alla valorizzazione dell’agricoltura milanese, intesa come rete di collaborazione tra gli enti territoriali e le aziende site nei pressi della città edificata e che hanno sviluppato attività produttive e di multifunzionalità in stretto rapporto con essa.
Si tratta di una modalità di agricoltura che, in virtù della vicinanza fisica, mantiene legami di interdipendenza e mutua collaborazione con la città, non solo di produzione ma anche di servizio.
Nell’ambito del Distretto Agricolo rurale Milanese, nel 2011 è stato costituito il Consorzio DAM (Consorzio Distretto Agricolo Milanese) che riunisce le aziende agricole complessivamente più rappresentative in termini di aree condotte nel territorio comunale.
Il Consorzio DAM, società consortile cooperativa agricola, è formato da più di trenta aziende agricole site nel territorio milanese. Queste conducono circa il 40% del territorio agricolo di Milano per una superficie coltivata di circa 1.155 ettari. L’operato del Consorzio DAM contribuisce alla riqualificazione paesaggistico-ambientale e alla valorizzazione del patrimonio di cascine e centri aziendali.
Le cascine agricole
Le cascine rappresentano una delle testimonianze materiali e immateriali della ruralità milanese e sono spesso immobili di interesse paesaggistico. Oltre all’agricoltura periurbana, i terreni agricoli sono presenti anche in città e spesso accompagnati dalle Cascine, che sono una delle testimonianze della ruralità milanese e sono spesso immobili di interesse paesaggistico.
Com’è fatta una cascina? Di solito rispecchia l’organizzazione del lavoro: gli spazi sono divisi tra casa padronale, salariati, stalle, fienili e aree per la movimentazione dei macchinari. Molte cascine hanno mantenuto serramenti in legno, coppi, capriate ed è peculiare vedere ancora questi elementi conservati in queste strutture proprio in città.
Oggi, a Milano, le cascine sono anche la sede aziendale di imprese agricole che, nel rispetto dei caratteri architettonici originari, hanno sviluppato progressivamente nuovi progetti e servizi rivolti al pubblico. Ad esempio, in molte cascine l’attività agricola e l’allevamento sono accompagnate anche dalle fattorie didattiche e da attività agrituristiche sviluppatesi negli ultimi anni.
A Milano si contano 14 cascine comunali, tutt’ora sede di aziende agricole.
I mercati agricoli
Sul territorio milanese sono stati avviati nel corso degli anni, diversi mercati agricoli in cui è possibile acquistare prodotti agricoli direttamente dai coltivatori. Sono circa 9 i mercati agricoli in cui i produttori espongono e vendono al pubblico. Si tratta di aziende lombarde o delle più vicine province extraregionali, quindi di un commercio che ha uno stretto legame col territorio e quasi a chilometro zero.
La relazione tra città e campagna è sempre stata caratterizzata da reciproche interdipendenze basate sullo scambio di valore. Nell’Area Milanese questo equilibrio è stato per secoli alla base del successo dell’intero territorio, con un’economia basata sull’agricoltura, espressa nel suo ruolo di attività multifunzionale, creatrice cioè di valore economico, sociale, storico, culturale e paesaggistico.
A partire dal 2011, attraverso l’Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale (AQST) “Milano Metropoli Rurale”, il Comune di Milano in collaborazione con una serie di soggetti pubblici e privati ha avviato un percorso per la valorizzazione delle matrici rurali del territorio metropolitano milanese, promuovendone l’economia e la qualità del contesto ambientale e territoriale in un’ottica di sostenibilità.
Il modello di governance così delineato ha l’obiettivo di definire una strategia condivisa in un’ottica di creazione e consolidamento di relazioni tra imprese agricole, piattaforme distributive, trasformatori, commercio locale e media distribuzione, gruppi di acquisto solidale, cooperative di consumo, scuole e agenzie formative pubbliche, private e di matrice sociale, cooperative sociali che forniscono competenze e lavoro alle aziende agricole e altri soggetti.
In particolare, AQST “Milano Metropoli Rurale” vede la partecipazione diretta di una pluralità di soggetti.
- Enti pubblici: Comune di Milano, Regione Lombardia e Città Metropolitana di Milano
- Distretti agricoli: DAM, DAVO, DINAMO, Distretto Riso e Rane e DAMA
- Consorzi irrigui e/o di bonifica: Est Ticino Villoresi e Fiume Olona
Tramite tale accordo, le parti riconoscono il ruolo dei sistemi rurali integrati e di un’agricoltura multifunzionale in riferimento alla fornitura di servizi (ecosistemici, culturali, sociali, ecc.), e alla creazione e il consolidamento di nuove relazioni tra realtà urbane e rurali. La principale finalità di questo documento è il consolidamento della governance del processo di rafforzamento della matrice rurale dell’insediamento urbano per consentire il raggiungimento degli obiettivi previsti dal Protocollo d’Intesa del 3 maggio 2012.
In coerenza con i principi ispiratori e le strategie di sviluppo degli Enti, nonché con l’obiettivo generale di consolidare la matrice rurale dell’insediamento urbano metropolitano milanese, l’AQST persegue i seguenti obiettivi:
- rafforzare i sistemi rurali in ambito metropolitano come strategia di contenimento del consumo di suolo e come modalità operativa per definire un modello equilibrato di sviluppo economico sostenibile dal punto di vista ambientale;
- contribuire allo sviluppo sostenibile grazie all’integrazione del sistema produttivo con attività multifunzionali sostenibili per l’ambiente e capaci di soddisfare – almeno parzialmente – la domanda di cibo, energia, risorse naturali e benessere;
- sostenere forme di diversificazione dell’attività agricola che possano allargare la prospettiva della produzione agricola tradizionale per rispondere anche ai nuovi bisogni della città, creando sinergie con altri settori economici e conseguenti opportunità di mercato, in particolare attraverso il sostegno di un’attività agricola competitiva in grado di affiancare alla produzione tradizionale una più complessiva riqualificazione ecosistemica;
- contribuire al contenimento del potenziale degrado e alla rigenerazione e riqualificazione paesaggistico-ambientale, nella sua più ampia accezione, al fine di raggiungere obiettivi di tutela e valorizzazione dei beni comuni (acque, suoli, biodiversità, paesaggio);
- consolidare e valorizzare le peculiarità del territorio urbano-rurale attraverso modalità di connessione tra le aree urbane e rurali quali l’infrastrutturazione blu-verde, volta ad integrare realtà urbane ed extraurbane allo scopo di aumentare la resilienza e la biodiversità degli ecosistemi e a restituire agli abitanti non solo spazi di lavoro, ma anche di fruizione che contribuiscano ad un miglioramento della qualità della vita e concorrano all’identificazione e appartenenza ad un territorio.
Aggiornato il: 04/04/2024