Concetto spaziale, Fontana di Mariasole Ariot - Casa Museo Boschi Di Stefano
Concetto spaziale, Fontana di Mariasole Ariot
Si apre – appare un foro – una costola strappata al mondo – minuscoli semi piantati che crescono nel buio – e quanto sono soli – e quanti soli germiniamo
I crocifissi non richiamano i passati – premono i bulbi conficcati nello spazio – questo territorio nero, l’aperto che sconfina – che crea concetti sulle dita – dilata gli assoluti
Il verbo pronuncia il sangue biondo dell’estate – la carne che si duole e non è carne – le vene che presenta un nuovo nato – torcendo il docile alla notte – prossimi a cecità ci appare un vuoto – dove l’attesa non dice – la genesi del sudario
Il cretoso ci ammutina – muta senza selva una stanza rovesciata – il buio che sprofonda – il terriccio degli alberi stranieri – ci anneriamo nella linfa – la lingua sconsacrata per la luce
Di tinta in tinta ci incammina – un salto trattenuto nei profondi – le età che non offrono compenso – il movimento delle cose taciute – il tacito argomento delle ombre.
Mariasole Ariot | Biografia
Nasce a Vicenza nel 1981, ha pubblicato le raccolte Simmetrie degli spazi vuoti (Arcipelago, Milano 2013) e Anatomie della luce (Aragno, Milano 2017).
In foto: Lucio Fontana, Concetto spaziale, 1957, particolare