L'alba che aspettavo 2024

L'alba che aspettavo

dal 27 set 2024 al 03 nov 2024
Sala Vetri | mostre fotografiche

La mostra fotografica "L’alba che aspettavo. Portogallo, 25 aprile 1974 - Immagini di una rivoluzione" ripercorre a cinquant’anni di distanza, gli eventi della rivoluzione dei garofani, così chiamata per il gesto di una donna che in una piazza di Lisbona cominciò a offrire garofani ai soldati.

L\'alba che aspettavo

L’ALBA CHE ASPETTAVO 

Portogallo, 25 aprile 1974. 
Immagini di una rivoluzione 

SALA VETRI DI PALAZZO MORIGGIA
DAL 27 SETTEMBRE AL 3 NOVEMBRE 2024 
 

“Questa è l’alba che aspettavo
Il giorno iniziale e puro
in cui emergiamo dalla notte e dal silenzio
e liberi abitiamo la sostanza del tempo”.
Sophia de Mello Breyner Andresen

 

La mostra fotografica L’alba che aspettavo. Portogallo, 25 aprile 1974 - Immagini di una rivoluzione, proposta e presentata dall’Ambasciata del Portogallo in Italia, con il Camões, Instituto da Cooperação e da lingua Portugal, il Ministero della Cultura del Portogallo e curata da Alessandra Mauro con Contrasto, ripercorre a cinquant’anni di distanza, gli eventi della rivoluzione dei garofani (così chiamata per il gesto di una donna, Celeste Caeiro, che in una piazza di Lisbona cominciò a offrire garofani ai soldati): un grande evento collettivo, un momento di svolta per il Paese, le sue riforme e la sua vita sociale; per le città come Lisbona, che scoprono una nuova forma di partecipazione collettiva, per l’informazione che inaugura nuove forme di comunicazione. L’esposizione offre una visione unica e coinvolgente di uno dei momenti più significativi della storia contemporanea portoghese ed europea, un’occasione per ricordare quei giorni e soffermarsi sui cambiamenti sociali ottenuti. 

Lisbona, 25 aprile 1974, ore 00:20. Dalla stazione radio Renascença partono le note di una canzone: Grândola Vila Morena. È il segnale per dare l’avvio alle operazioni militari che in brevissimo tempo portano alla fine della dittatura e all’inaugurazione di una nuova epoca per il paese e l’Europa intera. In breve, si procede all’arresto degli alti ufficiali fedeli al regime; si occupano punti strategici, come l’aeroporto e la prigione politica; il dittatore Marcello Caetano si consegna ai ribelli nel pomeriggio mentre alle 23:20 viene approvata la legge che decreta lo scioglimento dell'Assemblea nazionale e del Consiglio di Stato. In meno di 24 ore, il Paese si mette alle spalle il regime assolutistico nel tripudio del popolo che scende in piazza a fianco dei militari

È una rivoluzione rapida, pacifica, di massa. L’unica del Novecento nel continente europeo. Un evento che ha coinvolto, interessato ed emozionato più di una generazione di cittadini, attivisti politici o giornalisti che hanno visto nel Portogallo, nella sua capacità di scrollarsi di dosso decenni di dittatura e di uscire da un tragico passato coloniale, la possibilità di pensare e realizzare a una vita diversa. 

Il percorso espositivo presenta un insieme di immagini di grandi autori, come i portoghesi Alfredo Cunha e Carlos Gil, gli italiani Paola Agosti, Fausto Giaccone, internazionali come Sebastião Salgado, Ingeborg Lippman, Peter Collis. Una cronologia particolareggiata accompagna l’esposizione e ripercorre eventi e protagonisti della rivoluzione dei garofani, dal 25 aprile 1974 fino alla promulgazione della nuova costituzione, il 25 aprile 1976.  Il percorso è scandito da una serie di temi – dalla Riforma Agraria alla decolonizzazione, al ruolo delle donne, all’esplosione di creatività grafica che inonda come un fiume il Paese.


La mostra è realizzata con la collaborazione di Leica, Fundação Mário Soares e Maria Barroso, RTP, Radio televisione portoghese, Centro de Documentação 25 de Abril, Cinemateca Nacional, Biblioteca Nacional de Portugal, Fundação Marques da Silva, e con il contributo di Turismo de Portugal, BIAL, Amorim Cork, Ascenza e Sonae Sierra.

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