Raccontare Milano 2023/2024

Raccontare Milano: l'Ottocento

16 apr 2024
Palazzo Moriggia

"Raccontare Milano: l'Ottocento" è una serie di sei incontri sulla storia della città. Ogni incontro sarà preceduto da una visita guidata speciale al Museo, curata dalla conservatrice e dedicata alla sezione che sarà oggetto del momento di approfondimento.

Raccontare Milano: l\'Ottocento

Raccontare Milano: l'Ottocento

A partire da Novembre 2023 Palazzo Moriggia Civiche Raccolte Storiche | Museo del Risorgimento di Milano ospita, una serie di sei incontri, uno ogni mese, sulla storia della città, dal titolo "Raccontare Milano: l'Ottocento". Le conferenze sono ideate e realizzate dalla Società Storica Lombarda ETS in occasione dei 150° anni dalla sua fondazione, in collaborazione con il Museo del Risorgimento e con il Comitato di Milano dell'Istituto per la storia del Risorgimento italiano. Ogni incontro sarà preceduto da una visita guidata speciale al Museo, curata dalla conservatrice e dedicata alla sezione che sarà oggetto del momento di approfondimento.
 

Appuntamento 28 Novembre
L'incoronazione di Napoleone in Duomo a cura di Antonino De Francesco (Università degli Studi di Milano)
28 Novembre ore 17:00 visita guidata in museo, ore 17.30 incontro in sala conferenze 


Il 26 maggio 1805 Napoleone, già imperatore dei francesi, cinse la corona ferrea degli antichi re d'Italia. Lo fece all'interno del Duomo di Milano, la città che da qualche anno aveva eletto a capitale di uno stato che si estendeva dalla Lombardia al Friuli, dal Trentino alle Marche e che godeva, almeno formalmente, di una certa autonomia politica. Quella giornata fu l'inizio dell'ultima fase del periodo rivoluzionario e napoleonico, che si sarebbe concluso nove anni più tardi, con l'abbandono della città da parte del viceré Eugenio de Beauharnais e l'ingresso degli austriaci.
Di quella giornata rimane un ricordo vivo al Museo del Risorgimento, dove sono conservati  il mantello di velluto verde decorato con ricami in argento, oro e argento dorato indossato da Napoleone e i cimeli dell'incoronazione.

A guidare i partecipanti nel significato di quella giornata sarà Antonino De Francesco, professore ordinario di storia moderna all'Università degli Studi di Milano, che è tra i più autorevoli studiosi del periodo rivoluzionario e napoleonico in Italia. Prima dell'incontro, Patrizia Foglia, referente Collezione disegni,  stampe e ufficio mostre delle Civiche Raccolte Storiche condurrà il pubblico in una speciale visita guidata al manto e ai cimeli dell'incoronazione, che sono stati oggetto di restauro nel 2021.

La serata sarà introdotta da Francesca Tasso, Direttrice Area Musei del Castello, Musei Archeologici e Storici del Comune di Milano, Giangiacomo Attolico Trivulzio, presidente della Società Storica Lombarda ETS e da Salvatore Carrubba, presidente del Comitato di Milano dell'Istituto per la storia del Risorgimento italiano. 
 

Appuntamento 19 Dicembre
Confalonieri e il grande processo a cura di Giacomo Girardi (Università degli Studi di Milano)

19 dicembre 2023, ore 17:00 visita guidata in museo, ore 17.30 incontro in sala conferenze 

Tra il 1820 e il 1821 l'Europa e l'America del Sud furono scosse da moti rivoluzionari. La città di Milano giocò in questo frangente un ruolo di grande importanza, configurandosi come uno dei centri più importanti della rivoluzione. L'intento dei congiurati lombardi, al cui centro sta la figura di Federico Confalonieri, era quello di ribellarsi agli austriaci, padroni della Lombardia (e del Veneto) dal 1814, e di annettere la loro regione al Piemonte sabaudo, con la complicità del reggente Carlo Alberto. La fine del primo grande moto rivoluzionario del Risorgimento significò esilio, prigione, sofferenza, ma anche nuove opportunità.

All'interno del Museo del Risorgimento una piccola sezione, che ricrea l'ambiente della cella di un carcere, ricorda i protagonisti di quella stagione, tramite incisioni, dipinti e oggetti.

A introdurre i partecipanti al tema sarà Giacomo Girardi, assegnista di ricerca all'Università degli Studi di Milano, che ha da poco curato, assieme a Silvia Cavicchioli, un volume dal titolo Sfida al congresso di Vienna, che raccoglie una serie di saggi dedicati proprio ai moti del 1820-21.

Prima dell'incontro, Ilaria Torelli, conservatrice del Museo del Risorgimento e delle Civiche Raccolte Storiche, condurrà il pubblico in una speciale visita guidata alla sala delle carceri, all'interno del percorso museale.
 

Appuntamento 16 Gennaio
Cinque giorni sulle barricate nel ‘48 a cura di Emilio Scaramuzza (Università Bocconi)
ore 17:00 visita guidata in museo, ore 17.30 incontro in sala conferenze 

Nel 1848 l'intera Europa prende fuoco: è l'anno delle meraviglie, la Primavera dei popoli, il momento rivoluzionario per eccellenza del XIX secolo. Per un momento, dopo gli esperimenti fallimentari del 1820-21 e del 1830-31, sembra che l'ordine imposto dal Congresso di Vienna nel 1814-15 possa finalmente essere messo in discussione. In questo contesto le città italiane ricoprono un ruolo decisivo: Palermo, Napoli, Venezia, Roma, Milano... Insofferenti rispetto al dominio austriaco, i milanesi si ribellano e dopo cinque giornate di aspri combattimenti il feldmaresciallo Radetzky è costretto a lasciare la città con le sue truppe. Inizia così il sogno, effimero, di una Lombardia liberata dalla presenza di un esercito occupante e unita al Piemonte a formare, finalmente, un grande Stato italiano.

Il Museo del Risorgimento ospita diversi ambienti dedicati al 1848-49 italiano, con attenzione particolare proprio all'episodio fondativo delle Cinque giornate di Milano.

A introdurre i partecipanti al tema sarà Emilio Scaramuzza, assegnista di ricerca all'Università degli Studi di Milano, che studia la storia dell'Ottocento, in particolare la polizia e il volontarismo garibaldino nel Risorgimento.

Prima dell'incontro, Ilaria Torelli, conservatrice del Museo del Risorgimento e delle Civiche Raccolte Storiche, condurrà il pubblico in una speciale visita guidata alla sala delle Cinque giornate, all'interno del percorso museale.


Appuntamento 6 Febbraio
La rivolta sconosciuta a cura di Marco Soresina (Università degli Studi di Milano)
ore 17:00 visita guidata in museo, ore 17.30 incontro in sala conferenze 

Il 6 febbraio 1853 Milano fu protagonista di una rivolta popolare, che negli anni è stata dimenticata, dal grande pubblico e, in parte, anche dalla storiografia. Il moto del 1853 era noto ai milanesi con l'appellativo di "barabba", termine dialettale per indicare gli sfaccendati. Il vero protagonista di quella giornata fu il popolo minuto, che organizzò una rivolta, senza l'aiuto di borghesia e patriziato, durata solo poche ore, nella prima domenica del carnevale ambrosiano, contro gli austriaci presenti in città. Il moto fu ispirato da Giuseppe Mazzini, ma gestito a livello locale dal Comitato dell'Olona: benché il suo fallimento sia stato completo, la sua memoria risultò importante per completare, in direzione del popolo minuto, un chiaro messaggio patriottico.

All'interno del Museo del Risorgimento esiste una interessante sezione riservata al mondo cospirativo: la famosissima cospiratrice di Appiani Jr., ma anche la scrivania, il ritratto e la maschera mortuaria di Giuseppe Mazzini, oltre a oggetti e libri riferiti alla Giovine Italia.

A introdurre i partecipanti al tema sarà Marco Soresina, professore ordinario all'Università degli Studi di Milano, che ha pubblicato lo studio più aggiornato dedicato al moto del 6 febbraio 1853.

Prima dell'incontro, Ilaria Torelli, conservatrice del Museo del Risorgimento e delle Civiche Raccolte Storiche, condurrà il pubblico in una speciale visita guidata alla sala della Restaurazione.


Appuntamento 12 Marzo
Donne del Risorgimento tra famiglia e politica a cura di Maria Luisa Betri (Università degli Studi di Milano)

ore 17:00 visita guidata in museo, ore 17.30 incontro in sala conferenze

Quale fu il ruolo delle donne durante il Risorgimento? Da tempo gli storici si interrogano sulla figura della donna nel passato e gli studiosi del XIX secolo, in particolare, hanno dedicato e dedicano alle questioni di genere e alle relazioni tra i sessi un'attenzione particolare. Tradizionalmente, il ruolo delle donne è stato inteso come quello di figlie, mogli, madri e sorelle: al servizio dell'uomo di riferimento, buone e compassionevoli, custodi del focolare domestico e delle tradizioni di casa. In realtà, le donne furono molto di più e agirono sulla vita culturale, sociale e politica del loro tempo, influenzando questioni come la cittadinanza e l'appartenenza nazionale, il lavoro e il welfare, i consumi e le migrazioni. Donne illustri, come Clara Maffei, Costanza Arconati, Cristina Trivulzio, furono al centro di salotti culturali dove venivano coltivati i nuovi valori risorgimentali, ma alcune furono anche in prima linea nelle rivoluzioni, come le stesse Arconati e Trivulzio, o come Anita Garibaldi.

Il Museo del Risorgimento ospita in diversi ambienti capolavori dedicati al ruolo delle donne nella storia.

A trattare del tema sarà Maria Luisa Betri, già professoressa ordinaria di storia contemporanea all'Università degli Studi di Milano, che all'universo femminile e a numerose altre questioni ha dedicato importanti studi.

Prima dell'incontro, Ilaria Torelli, conservatrice del Museo del Risorgimento e delle Civiche Raccolte Storiche, condurrà il pubblico in una speciale visita guidata all'interno del Museo.


Appuntamento 16 Aprile
La città di Milano negli scritti di Cattaneo a cura di Mariachiara Fugazza (Comitato italo-svizzero per la pubblicazione delle opere di Carlo Cattaneo)

ore 17:00 visita guidata in museo, ore 17.30 incontro in sala conferenze

Carlo Cattaneo (1801-1869), esponente di spicco della cultura dell’Ottocento, è autore di molteplici lavori relativi a Milano. La sua attenzione per aspetti diversi della città e della realtà lombarda è provata dai suoi scritti e dalle carte del suo archivio, conservate presso le Civiche Raccolte Storiche.

Protagonista nella Milano degli anni Trenta e Quaranta di varie imprese editoriali, dalla rivista “Il Politecnico” alle Notizie naturali e civili su la Lombardia, dopo la partecipazione alla vicenda insurrezionale del 1848, Cattaneo avvia un’intensa attività memorialistica. Trasferito stabilmente in Canton Ticino, continua a far sentire la sua voce nella città natale, dove rientra periodicamente per tenere lezioni all’Istituto lombardo-Accademia di Scienze e Lettere e nel 1860 dà vita a una seconda serie de “Il Politecnico”. La coerenza e originalità dei suoi contributi, il suo metodo che nell’analisi del divenire delle città nel tempo pone al centro il rapporto città-territorio, hanno suscitato l’interesse di importanti interpreti.

A introdurre al tema sarà Mariachiara Fugazza, dottoressa di ricerca in storia, curatrice dell’Edizione nazionale dei Carteggi di Carlo Cattaneo, serie I, che ha pubblicato numerosi studi intorno a questa figura.

Prima dell'incontro, Ilaria Torelli, conservatrice del Museo del Risorgimento e delle Civiche Raccolte Storiche, condurrà il pubblico in una speciale visita guidata all’interno del Museo.

 

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