COS'È IL CAMBIAMENTO CLIMATICO

COS\'È IL CAMBIAMENTO CLIMATICO

L'impatto su Milano e le misure per fronteggiarlo


​​​​​​​Il cambiamento climatico indica una variazione a lungo termine delle temperature del pianeta. Le cause possono essere naturali, come ad esempio il ciclo solare, oppure di origine umana, come avviene quando i cambiamenti del clima sono dovuti alla immissione in atmosfera di combustibili fossili come il carbone, il petrolio e il gas.

Il cambiamento climatico che si registra a partire dal XIX secolo è dovuto proprio alle attività umane. La Terra oggi è più calda di oltre 1 grado rispetto a due secoli fa e questo non produce solo effetti sulle temperature crescenti e sempre meno sostenibili, soprattutto nelle città, ma anche fenomeni come la siccità, o scioglimento dei ghiacciai, fenomeni metereologici estremi, riduzione della biodiversità.

Il cambiamento climatico comporta per il sistema urbano (che ha sviluppato un suo equilibrio su temperature più basse) una serie di shock e stress in termini di adattamento.
​​​​​​​Per questo, la maggior parte delle azioni di adattamento è volta al contrasto del caldo estremo (e mira a mitigare l’effetto “isola di calore” attraverso misure di raffrescamento della città) o alla riduzione dell’esposizione socioeconomica attraverso misure che aumentano la resilienza del sistema urbano.

INQUINAMENTO E CAMBIAMENTO CLIMATICO A MILANO

Sul lungo periodo gli effetti legati ai cambiamenti climatici possono incidere negativamente sull’inquinamento in Pianura Padana, per alterazioni delle condizioni di circolazione atmosferica, così come viceversa alcuni inquinanti atmosferici agiscono sul riscaldamento climatico a scala locale.

L’analisi della variabilità climatica tra il 1961 e il 2017 mette in luce un aumento significativo delle temperature minime, medie e massime stagionali (0,2-0,5°C ogni dieci anni) nonché un aumento della media annuale di circa 2°C.

Questa tendenza è correlata a temperature invernali meno rigide, con diminuzione del numero annuale di giorni con gelo, e all’innalzamento dei valori massimi estivi.

L’aumento risulta anche dall’analisi del numero e durata media delle ondate di calore e delle notti tropicali, quasi raddoppiate nell’ultimo trentennio (1991-2017) rispetto al primo periodo di analisi (1961-1990). Tra i cambiamenti principali previsti tra il 2020 e il 2050 vi è un innalzamento delle temperature minime e massime stagionali, compreso tra 1 e 2,3°C.

Le temperature superficiali si abbassano notevolmente nei pressi delle grandi aree verdi e dei campi agricoli, mentre raggiungono i loro massimi nelle aree particolarmente dense e con un basso indice di permeabilità. L’alto livello di impermeabilizzazione della città intensifica l’effetto “isola di calore”, un fattore di stress per la popolazione e un pericolo per la salute pubblica.

Per Milano, la sfida ambientale e climatica è un’opportunità di innovazione sul piano delle rigenerazioni urbane, dell’edilizia sostenibile, della mobilità, della gestione dei rifiuti, dell’energia e della riduzione degli sprechi, compreso quello alimentare.

Il coinvolgimento e la partecipazione dei cittadini milanesi e di ogni componente del tessuto sociale della città giocano un ruolo fondamentale per vincere le ambiziose sfide che il Piano si dà.

Solo attraverso la condivisione degli obiettivi del Piano con i cittadini, con il confronto e l’ascolto delle esigenze di tutti gli attori, l’Amministrazione comunale può orientare le scelte di riqualificazione urbana e di offerta dei servizi in modo giusto, offrendo una vera occasione per adottare nuovi stili di vita agli attuali e futuri abitanti e city users di Milano.​​​​​​​​​​​​​​​

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​​GLI OBIETTIVI E LE AZIONI DEL PIANO ARIA E CLIMA


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​​​​​​​​​Il PIANO ARIA E CLIMA individua le azioni necessarie a rispettare gli impegni di contrasto dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici rispetto ad orizzonti temporali distinti.
entro il 2021: mettere a punto una strategia per il rispetto sul lungo periodo delle Linee-guida dell’OMS per inquinanti atmosferici tra cui PM10, PM2,5 e O3.
entro il 2025: rispettare i valori-limite delle concentrazioni degli inquinanti atmosferici PM10, PM2,5 e NO2 indicati dalla Direttiva 2008/50/EC (recepita dal D.Lgs. 155/2010).
entro il 2030: ridurre ulteriormente le concentrazioni degli inquinanti atmosferici, avvicinandosi ai valori indicati dalle Linee-guida OMS.
entro il 2030: attuare azioni locali per ridurre le emissioni di CO2 del 45% rispetto al 2005. La quota sale al 60% se oltre al contributo delle azioni locali si tiene conto di quello delle azioni sovracomunali.
entro il 2050: rispettare i valori indicati dalle Linee-guida OMS per la qualità dell’aria.
entro il 2050: rendere Milano carbon neutral.
→ contribuire a contenere l’aumento locale della temperatura al 2050 entro i 2°C, mediante azioni di raffrescamento urbano e riduzione del fenomeno dell’isola di calore in città.

Fonte: PIANO ARIA E CLIMA