Cos'è l’affitto accessibile? Scopri perché valorizzare il tuo immobile con le garanzie di Milano Abitare
Cos'è l’affitto accessibile? Scopri perché valorizzare il tuo immobile con le garanzie di Milano Abitare
di Redazione Milano Abitare
L’affitto di una casa è accessibile se il costo non pesa eccessivamente sul reddito disponibile dell’inquilino.
In generale, l'accessibilità alla casa è misurata come la relazione tra il costo dell’alloggio – canone di affitto o rata del mutuo - e il reddito delle famiglie. Per orientarci possiamo tenere in considerazione che secondo Eurostat – l’ufficio statistiche dell’Unione Europea - il tasso di sovraccarico del costo dell'alloggio indica la quota percentuale di popolazione che vive in una famiglia per cui il costo totale dell'alloggio rappresenta più del 40 % del reddito disponibile. Sappiamo che nel 2020, in tutti i paesi dell'Unione Europea, il 12,3 % della popolazione delle città vive in una famiglia di questo tipo, nel 2019 era il 10,4%. In Italia questo indicatore nel 2019 era all’8,7%, con una punta preoccupante dell’11,2% tra i giovani tra 25 e 34 anni.
Nell’indagine Milano inclusiva del 2020 a cura dell’Osservatorio ERS di Milano si stima che nel settore dell’Edilizia Residenziale Sociale i canoni di affitto tra 80 e 90 €/mq/anno rappresentino oggi l’unica opzione sul mercato dell’affitto calmierato a fronte di una crescente domanda espressa dalle famiglie per cui è invece sostenibile un affitto più basso, non superiore a 50-80 €/mq/anno.
Perché a Milano c’è bisogno di affitto accessibile?
Perché c’è un mercato immobiliare che preme, comunque. La città di Milano attira investimenti immobiliari nazionali ed internazionali e ciò produce un incremento dei prezzi delle case. Crescono i valori immobiliari, ma se non crescono altrettanto i redditi non c’è equilibrio possibile tra domanda e offerta e abitare a Milano diventa inaccessibile per una fascia di popolazione sempre più ampia – tra cui i più giovani - che dovrà spostarsi altrove.
Perché la domanda di case in affitto è in evoluzione. La città cresce e tocca la quota simbolo di 1,4 milioni di residenti nel 2019, prima della pandemia, con una dinamica demografica che coinvolge gruppi sociali (lavoratori precari, studenti, famiglie mono-genitoriali) che prioritariamente cercano case in affitto e spesso per un periodo temporaneo, mentre a Milano solo il 25% del patrimonio residenziale è in affitto e la città è il luogo di una forte polarizzazione: libero mercato inaccessibile a molti, da un lato, e affitto pubblico saturo dall’altro.
Perché scegliere l’affitto accessibile?
Per un affitto che sia meno gravoso per gli inquilini e più agile per i proprietari. Si può promuovere e sostenere il risparmio per gli individui e le famiglie già nel circuito della locazione privata, garantendo agli inquilini canoni al di sotto dei valori di mercato e ai proprietari - che applichino canoni calmierati – una valorizzazione dell’immobile adeguata perché sostenuta da incentivi e garanzie resi disponibili dall’intervento pubblico, come quelli offerti da Milano Abitare.
Per un affitto che sia un’opportunità concreta per chi cerca casa e un’opzione praticabile per chi loca. Si possono colmare i vuoti d’offerta del mercato, potenziando la connessione tra le diverse soluzioni abitative in locazione e agevolando l’ampliamento di una fascia intermedia a canone concordato per quelle categorie di inquilini che potrebbero rimanere sul mercato privato della locazione se supportate dalle politiche pubbliche, come nel caso delle misure di sostegno alla locazione gestite da Milano Abitare.
Per un’offerta di affitto che completi quella della locazione calmierata esistente. L’housing sociale cresce affiancando la cooperazione di abitanti che storicamente presidia il campo dell’abitare sociale, ma rispondono solo a determinati profili di domanda. Lo strumento del contratto a canone concordato, anche se potenzialmente virtuoso, a Milano è rimasto su numeri ridotti. Si tratta di settori di mercato che hanno un perimetro diverso rispetto al mercato libero, ma esistono e sono destinati a crescere soprattutto se sostenuti da forme di agevolazione pubblica, come quelle previste dal Comune di Milano per l’edilizia convenzionata in affitto.
Aggiornato il: 28/02/2022