Collezione Gianni Mattioli

Dal 28 ottobre 2022 sono in esposizione nella Galleria del Futurismo e negli spazi dedicati a Mario Sironi e Giorgio Morandi al quarto piano, i 26 capolavori della Collezione Gianni Mattioli, la raccolta privata di arte futurista e metafisica più importante al mondo, in grado di competere con le relative sezioni di prestigiosi musei internazionali.

Giacomo Rossi, nipote di Gianni Mattioli, con un comodato di lungo termine a favore del Museo del Novecento, ha voluto valorizzare e rendere pubblica la fruizione della Collezione Mattioli, un segno di continuità con l’intento educativo e sociale del nonno, che già negli anni Settanta aveva aperto al pubblico uno spazio espositivo in via Senato. Gianni Mattioli, nato a Milano nel 1903, uomo d’affari appassionato d’arte, amico dei futuristi Depero e Azari, inizia a collezionare arte moderna con l’intento di creare una raccolta di selezionati capolavori dell’arte del Novecento già negli anni Trenta. Nel 1949 acquisisce la collezione Feroldi. 

Sono riunite al Museo del Novecento opere di artisti come Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Giacomo Balla e Gino Severini che, affiancate nelle prime esposizioni del movimento e poi conservate in diverse collezioni private, ora dialogano in un percorso organico e integrato con quelli della collezione permanente provenienti: di Gino Severini la "Ballerina blu" (1912) ritrova la "Chahuteuse" proveniente dalla Collezione Jucker; entrano in dialogo i due paesaggi di Morandi di derivazione cezanniani "Paesaggio" (1914) e quello del 1913 così come i Carrà “L’amante dell’Ingegnere” (1921) e la “Natura morta con la squadra” (1919).

Le opere della collezione Mattioli sono identificate da didascalie di colore diverso.